Il contributo si apre con la comparazione tra l’ordinamento italiano degli enti locali e i diversi trends europei. In particolare si evidenzia la diversa direzione assunta dal sistema italiano in tema di regolamentazione delle autorità locali: con la revisione costituzionale del 2001, caratterizzata dalla complessa disciplina del riparto di competenze tra legislazione statale e regionale, il sistema italiano si disallinea rispetto agli obiettivi degli altri sistemi europei, finalizzati alla semplificazione dei rapporti tra i diversi livelli di governo. L’articolo prosegue con l’analisi del sistema francese. Si sottolinea l’incessante successione di interventi legislativi, a partire dalla revisione costituzionale del 2003. Il Dipartimento, tra tutte le diverse autorità locali, è stata quella che ha subito meno modifiche. Particolarmente significativa risulta poi la riforma del 2010 con la quale si introducono le Metropoli con conseguente crescente asimmetria funzionale nei Dipartimenti. Le riforme tendono con chiarezza alla promozione di un processo di differenziazione e decentralizzazione organizzativa. Il saggio si sofferma poi sul governo locale britannico, distinguendo i suoi due livelli di articolazione, ossia distretti e contee. La misura più innovativa è costituita dal Localism Act 2011 che riconosce alle autorità locali un general power of competence: la nuova disciplina è rappresentata dal passaggio da self-government ad autonomia vera e propria. Un altro importante intervento è costituito dal Cities and Local Government Devolution Act 2016 che introduce/rafforza le aggregazioni di autorità locali esistenti. Il contributo si conclude con l’esame dell’ordinamento tedesco, spagnolo ed olandese. Il sistema tedesco, a partire dal 2001, ha cercato di promuovere la creazione di un livello intermedio tra gli enti locali e i Länder mediante progetti relativi alle aree più densamente urbanizzate: l’obiettivo è quello di uniformare le condizioni di vita in tutto il territorio nazionale. Nell’ordinamento spagnolo un punto di svolta è rappresentato dalla riforma degli enti locali del 2013: lo Stato è intervenuto delineando le competenze degli enti subregionali, prevedendo strumenti di controllo finanziario e di bilancio più stringenti e determinando altresì un’estensione delle competencias proprias delle autorità locali. Infine, il sistema olandese tende alla razionalizzazione delle molteplici forme di collaborazione tra enti locali: la nuova organizzazione, prevista dal Rapporto Elzinga “Towards New Forms of Decentralized Governace”, dovrebbe andare a pieno regime entro il 2027.
Gli Enti intermedi nel diritto degli enti locali in Europa: tendenze recenti
Ferrari, Giuseppe Franco
2024
Abstract
Il contributo si apre con la comparazione tra l’ordinamento italiano degli enti locali e i diversi trends europei. In particolare si evidenzia la diversa direzione assunta dal sistema italiano in tema di regolamentazione delle autorità locali: con la revisione costituzionale del 2001, caratterizzata dalla complessa disciplina del riparto di competenze tra legislazione statale e regionale, il sistema italiano si disallinea rispetto agli obiettivi degli altri sistemi europei, finalizzati alla semplificazione dei rapporti tra i diversi livelli di governo. L’articolo prosegue con l’analisi del sistema francese. Si sottolinea l’incessante successione di interventi legislativi, a partire dalla revisione costituzionale del 2003. Il Dipartimento, tra tutte le diverse autorità locali, è stata quella che ha subito meno modifiche. Particolarmente significativa risulta poi la riforma del 2010 con la quale si introducono le Metropoli con conseguente crescente asimmetria funzionale nei Dipartimenti. Le riforme tendono con chiarezza alla promozione di un processo di differenziazione e decentralizzazione organizzativa. Il saggio si sofferma poi sul governo locale britannico, distinguendo i suoi due livelli di articolazione, ossia distretti e contee. La misura più innovativa è costituita dal Localism Act 2011 che riconosce alle autorità locali un general power of competence: la nuova disciplina è rappresentata dal passaggio da self-government ad autonomia vera e propria. Un altro importante intervento è costituito dal Cities and Local Government Devolution Act 2016 che introduce/rafforza le aggregazioni di autorità locali esistenti. Il contributo si conclude con l’esame dell’ordinamento tedesco, spagnolo ed olandese. Il sistema tedesco, a partire dal 2001, ha cercato di promuovere la creazione di un livello intermedio tra gli enti locali e i Länder mediante progetti relativi alle aree più densamente urbanizzate: l’obiettivo è quello di uniformare le condizioni di vita in tutto il territorio nazionale. Nell’ordinamento spagnolo un punto di svolta è rappresentato dalla riforma degli enti locali del 2013: lo Stato è intervenuto delineando le competenze degli enti subregionali, prevedendo strumenti di controllo finanziario e di bilancio più stringenti e determinando altresì un’estensione delle competencias proprias delle autorità locali. Infine, il sistema olandese tende alla razionalizzazione delle molteplici forme di collaborazione tra enti locali: la nuova organizzazione, prevista dal Rapporto Elzinga “Towards New Forms of Decentralized Governace”, dovrebbe andare a pieno regime entro il 2027.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Copertina e indice.pdf
non disponibili
Descrizione: Copertina e indice
Tipologia:
Allegato per valutazione Bocconi (Attachment for Bocconi evaluation)
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
616.65 kB
Formato
Adobe PDF
|
616.65 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.