Secondo i più evoluti approcci nel campo della teoria dell’innovazione e dell’economia d’impresa, stiamo assistendo al superamento dei tradizionali modelli produttivi fordisti, rigidi, gerarchici e resource-intensive. L’affermazione delle Information and Communication Technologies, l’evoluzione dei modelli di consumo e della domanda, l’emergenza ambientale e la forte sensibilità sociale stanno inducendo significativi cambiamenti nelle modalità organizzative e nelle priorità strategiche delle imprese. In particolare, le reti di imprese come nuovo modello organizzativo, il capitale sociale, fatto di relazioni, legittimazione e consenso, come chiave interpretativa per spiegare alcuni aspetti del successo imprenditoriale, l’importanza crescente degli intangibles (risorse di conoscenza e fiducia) nei processi di creazione e distribuzione di valore sono tutti elementi di un nuovo paradigma tecno-economico, ossia di un nuovo modello di capitalismo. Ebbene, la realtà del distretto delle ceramiche, nel suo percorso di sviluppo assolutamente peculiare, ha costituito un laboratorio unico, in cui molte di queste caratteristiche e tendenze si sono progressivamente manifestate, anche anticipando dinamiche che avrebbero segnato l’evoluzione del sistema industriale complessivo. Si pensi, al proposito, al modello delle reti d’impresa, che ha segnato sin dall’inizio la storia del distretto, fondato sull’imprenditorialità diffusa, sulle logiche cooperative, sul legame col territorio. In questo ambito si inserisce anche il tema del capitale sociale. Non ci sarebbe stato il successo della tile industry sui mercati mondiali senza un legame forte, indissolubile, imprescindibile con la comunità locale. Lo stesso territorio risulta segnato da questa compenetrazione nell’assenza di una netta demarcazione tra attività produttive e contesto residenziale-urbano. Dunque, la fiducia, la legittimazione sociale, che vedono un intero comprensorio vocato all’industria, sono i driver della crescita del distretto assieme a un processo continuo di innovazione, frutto di una filiera organizzata, secondo meccanismi taciti e impliciti, a sistema. Ed è in questo quadro che rientrano anche i temi della responsabilità sociale e ambientale, sempre più importanti per la sostenibilità dei processi di sviluppo. Infatti, il radicamento in un territorio con risorse finite, la consapevolezza che le imprese sono parte fondante della comunità, le stesse dinamiche di mercato hanno portato le aziende ad assumere comportamenti virtuosi in ambito ambientale e sociale. Nello specifico, le nuove normative ambientali, a partire dal D.P.R. 915/82 sui rifiuti, i sempre più pressanti problemi legati alla logistica, la sicurezza sul lavoro, la crescente attenzione dei cittadini ad una migliore qualità della vita hanno spinto progressivamente le imprese e le loro associazioni di categoria (in particolare, Assopiastrelle) a rafforzare il proprio ruolo sociale e ad intensificare i propri interventi a favore del territorio. E ciò ha significato anche l’attivazione di risposte sistemiche secondo una logica evoluta di responsabilità condivisa tra pubblico e privato.

Un avamposto per leggere alcuni tratti del neocapitalismo

TENCATI, ANTONIO
2006

Abstract

Secondo i più evoluti approcci nel campo della teoria dell’innovazione e dell’economia d’impresa, stiamo assistendo al superamento dei tradizionali modelli produttivi fordisti, rigidi, gerarchici e resource-intensive. L’affermazione delle Information and Communication Technologies, l’evoluzione dei modelli di consumo e della domanda, l’emergenza ambientale e la forte sensibilità sociale stanno inducendo significativi cambiamenti nelle modalità organizzative e nelle priorità strategiche delle imprese. In particolare, le reti di imprese come nuovo modello organizzativo, il capitale sociale, fatto di relazioni, legittimazione e consenso, come chiave interpretativa per spiegare alcuni aspetti del successo imprenditoriale, l’importanza crescente degli intangibles (risorse di conoscenza e fiducia) nei processi di creazione e distribuzione di valore sono tutti elementi di un nuovo paradigma tecno-economico, ossia di un nuovo modello di capitalismo. Ebbene, la realtà del distretto delle ceramiche, nel suo percorso di sviluppo assolutamente peculiare, ha costituito un laboratorio unico, in cui molte di queste caratteristiche e tendenze si sono progressivamente manifestate, anche anticipando dinamiche che avrebbero segnato l’evoluzione del sistema industriale complessivo. Si pensi, al proposito, al modello delle reti d’impresa, che ha segnato sin dall’inizio la storia del distretto, fondato sull’imprenditorialità diffusa, sulle logiche cooperative, sul legame col territorio. In questo ambito si inserisce anche il tema del capitale sociale. Non ci sarebbe stato il successo della tile industry sui mercati mondiali senza un legame forte, indissolubile, imprescindibile con la comunità locale. Lo stesso territorio risulta segnato da questa compenetrazione nell’assenza di una netta demarcazione tra attività produttive e contesto residenziale-urbano. Dunque, la fiducia, la legittimazione sociale, che vedono un intero comprensorio vocato all’industria, sono i driver della crescita del distretto assieme a un processo continuo di innovazione, frutto di una filiera organizzata, secondo meccanismi taciti e impliciti, a sistema. Ed è in questo quadro che rientrano anche i temi della responsabilità sociale e ambientale, sempre più importanti per la sostenibilità dei processi di sviluppo. Infatti, il radicamento in un territorio con risorse finite, la consapevolezza che le imprese sono parte fondante della comunità, le stesse dinamiche di mercato hanno portato le aziende ad assumere comportamenti virtuosi in ambito ambientale e sociale. Nello specifico, le nuove normative ambientali, a partire dal D.P.R. 915/82 sui rifiuti, i sempre più pressanti problemi legati alla logistica, la sicurezza sul lavoro, la crescente attenzione dei cittadini ad una migliore qualità della vita hanno spinto progressivamente le imprese e le loro associazioni di categoria (in particolare, Assopiastrelle) a rafforzare il proprio ruolo sociale e ad intensificare i propri interventi a favore del territorio. E ciò ha significato anche l’attivazione di risposte sistemiche secondo una logica evoluta di responsabilità condivisa tra pubblico e privato.
2006
9788846477989
SPREAFICO S., GUARALDI E.
L’uomo delle ceramiche. Industrializzazione, società, costumi religiosi nel distretto reggiano-modenese
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Tencati, Antonio
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