Il capitolo fotografa lo sviluppo della assistenza primaria, focalizzandosi sul ruolo giocato dai Medici di Medicina Generale (MMG) all’interno di filiere di servizi in evoluzione a seguito delle trasformazioni istituzionali e organizzative che hanno interessato molte regioni. Per analizzare queste dinamiche il capitolo impiega una metodologia mista adottando quattro differenti prospettive di analisi. Come primo elemento, l’analisi della normativa e degli Accordi Collettivi Nazionali dimostra che buona parte della recente innovazione relativa alle forme organizzative e alla multiprofessionalità territoriale va in continuità con temi seminati già venti anni fa. In seconda battuta, l’analisi di alcuni Accordi Integrativi Regionali ha approfondito i principali strumenti adottati dalle regioni per il governo dei MMG: emerge un quadro regionale fortemente eterogeneo, in cui i diversi contesti mostrano differenti livelli di aderenza alle indicazioni nazionali e differenti maturità nell’utilizzo degli strumenti manageriali. La survey somministrata ai MMG aderenti alla FIMMG ha invece permesso di analizzare l’effettivo recepimento dei modelli associativi e aggregativi e di fotografare le principali attività che compongono l’agenda dei MMG. Tra gli oltre 900 rispondenti al questionario, una quota minoritaria dichiara di far parte di forme aggregative della MG quali AFT e UCCP, l’interazione con gli specialisti viene generalmente considerata scarsa e sono poco diffuse agende dedicate per l’accesso dei pazienti cronici. Infine, il capitolo analizza due modelli paradigmatici di trasformazione della MG, quello lombardo e quello veneto, che stanno interpretando in modo profondamente diverso il ruolo della MG all’interno della filiera dei servizi territoriali. L’analisi di questi casi è strumentale all’osservazione delle due principali tendenze che caratterizzano il rapporto tra MG e sistemi aziendali: se nel caso lombardo si osserva una spinta verso forme di esternalizzazione che puntano sull’imprenditorialità della MG e la inducono ad attivare reti di scambi con gli erogatori, il caso veneto fa leva sulla fisicità dei setting e sull’utilizzo degli strumenti manageriali per rafforzare le forme di integrazione, con una forte intermediazione da parte del distretto che spinge all’internalizzazione della MG.
Regione, azienda sanitaria e medicina generale: relazione in trasformazione
Elisabetta Barzan;Francesco Petracca;Valeria D. Tozzi;Angelica Zazzera
2019
Abstract
Il capitolo fotografa lo sviluppo della assistenza primaria, focalizzandosi sul ruolo giocato dai Medici di Medicina Generale (MMG) all’interno di filiere di servizi in evoluzione a seguito delle trasformazioni istituzionali e organizzative che hanno interessato molte regioni. Per analizzare queste dinamiche il capitolo impiega una metodologia mista adottando quattro differenti prospettive di analisi. Come primo elemento, l’analisi della normativa e degli Accordi Collettivi Nazionali dimostra che buona parte della recente innovazione relativa alle forme organizzative e alla multiprofessionalità territoriale va in continuità con temi seminati già venti anni fa. In seconda battuta, l’analisi di alcuni Accordi Integrativi Regionali ha approfondito i principali strumenti adottati dalle regioni per il governo dei MMG: emerge un quadro regionale fortemente eterogeneo, in cui i diversi contesti mostrano differenti livelli di aderenza alle indicazioni nazionali e differenti maturità nell’utilizzo degli strumenti manageriali. La survey somministrata ai MMG aderenti alla FIMMG ha invece permesso di analizzare l’effettivo recepimento dei modelli associativi e aggregativi e di fotografare le principali attività che compongono l’agenda dei MMG. Tra gli oltre 900 rispondenti al questionario, una quota minoritaria dichiara di far parte di forme aggregative della MG quali AFT e UCCP, l’interazione con gli specialisti viene generalmente considerata scarsa e sono poco diffuse agende dedicate per l’accesso dei pazienti cronici. Infine, il capitolo analizza due modelli paradigmatici di trasformazione della MG, quello lombardo e quello veneto, che stanno interpretando in modo profondamente diverso il ruolo della MG all’interno della filiera dei servizi territoriali. L’analisi di questi casi è strumentale all’osservazione delle due principali tendenze che caratterizzano il rapporto tra MG e sistemi aziendali: se nel caso lombardo si osserva una spinta verso forme di esternalizzazione che puntano sull’imprenditorialità della MG e la inducono ad attivare reti di scambi con gli erogatori, il caso veneto fa leva sulla fisicità dei setting e sull’utilizzo degli strumenti manageriali per rafforzare le forme di integrazione, con una forte intermediazione da parte del distretto che spinge all’internalizzazione della MG.File | Dimensione | Formato | |
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