Nella perdurante incertezza del quadro economico, l’analisi delle tendenze in atto sia nell’industria finanziaria che in quella reale deve procedere in modo sempre più integrato. La globalizzazione sta percorrendo traiettorie inedite, in cui va compreso quale ruolo potrà giocare il nostro sistema finanziario e industriale e quali leve spingere per avere più forza competitiva. Parte da quest’osservazione il nuovo Rapporto della Fondazione Rosselli che analizza, attraverso il contributo di esperti del mondo scientifico e bancario, il legame tra imprese, finanza e regole. In tema di relazioni banca-impresa, il Rapporto guarda innanzitutto all’evoluzione congiunta dell’internazionalizzazione, in termini di prodotti, funzioni e localizzazione. Emerge che l’Italia ha saputo difendere la propria posizione ma che intrattiene rapporti economici e finanziari prevalentemente con i paesi occidentali, mentre quelli con i Paesi emergenti sono ancora deboli: occorre dunque saper intrecciare le proprie strategie con quelle delle economie più dinamiche. Il Rapporto spiega anche gli altri temi-chiave legati alla competitività: innovazione, distretti tecnologici e banche locali; credito alle imprese; gestione del rischio; ruolo dei Confidi e degli operatori di private equity. La prospettiva della nuova globalizzazione tocca anche gli aspetti delle strategie e della governance. Le banche devono ampliare l’orizzonte delle possibilità di alleanze: oltre alle tradizionali fusioni e acquisizioni, le alleanze strategiche e le joint venture possono rappresentare strumenti fondamentali per accrescere l’efficienza complessiva. Va riconsiderata anche l’efficacia dei meccanismi di allocazione della proprietà e del controllo: i casi d’instabilità hanno riguardato realtà che fino a ieri sembravano robuste e affidabili proprio dal punto di vista del disegno delle architetture di governance. Infine, la crisi ha scosso anche i pilastri su cui era fondata la relazione tra efficienza economicofinanziaria e disegno delle regole e delle istituzioni e apre nuovi interrogativi sulle strade da seguire. Il Rapporto indaga anche quest’aspetto e pone l’accento sul nuovo ruolo della vigilanza, che occorre valorizzare dopo un periodo in cui un’eccessiva fiducia nei presidi rappresentati dai coefficienti di capitale e dalla disciplina del mercato ha finito per indebolire l’azione di supervisione, soprattutto nel mondo anglosassone
Il valore della reputazione negli intermediari finanziari
SOANA, MARIA GAIA;SCHWIZER, PAOLA GINA
2011
Abstract
Nella perdurante incertezza del quadro economico, l’analisi delle tendenze in atto sia nell’industria finanziaria che in quella reale deve procedere in modo sempre più integrato. La globalizzazione sta percorrendo traiettorie inedite, in cui va compreso quale ruolo potrà giocare il nostro sistema finanziario e industriale e quali leve spingere per avere più forza competitiva. Parte da quest’osservazione il nuovo Rapporto della Fondazione Rosselli che analizza, attraverso il contributo di esperti del mondo scientifico e bancario, il legame tra imprese, finanza e regole. In tema di relazioni banca-impresa, il Rapporto guarda innanzitutto all’evoluzione congiunta dell’internazionalizzazione, in termini di prodotti, funzioni e localizzazione. Emerge che l’Italia ha saputo difendere la propria posizione ma che intrattiene rapporti economici e finanziari prevalentemente con i paesi occidentali, mentre quelli con i Paesi emergenti sono ancora deboli: occorre dunque saper intrecciare le proprie strategie con quelle delle economie più dinamiche. Il Rapporto spiega anche gli altri temi-chiave legati alla competitività: innovazione, distretti tecnologici e banche locali; credito alle imprese; gestione del rischio; ruolo dei Confidi e degli operatori di private equity. La prospettiva della nuova globalizzazione tocca anche gli aspetti delle strategie e della governance. Le banche devono ampliare l’orizzonte delle possibilità di alleanze: oltre alle tradizionali fusioni e acquisizioni, le alleanze strategiche e le joint venture possono rappresentare strumenti fondamentali per accrescere l’efficienza complessiva. Va riconsiderata anche l’efficacia dei meccanismi di allocazione della proprietà e del controllo: i casi d’instabilità hanno riguardato realtà che fino a ieri sembravano robuste e affidabili proprio dal punto di vista del disegno delle architetture di governance. Infine, la crisi ha scosso anche i pilastri su cui era fondata la relazione tra efficienza economicofinanziaria e disegno delle regole e delle istituzioni e apre nuovi interrogativi sulle strade da seguire. Il Rapporto indaga anche quest’aspetto e pone l’accento sul nuovo ruolo della vigilanza, che occorre valorizzare dopo un periodo in cui un’eccessiva fiducia nei presidi rappresentati dai coefficienti di capitale e dalla disciplina del mercato ha finito per indebolire l’azione di supervisione, soprattutto nel mondo anglosassoneI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.