L’analisi è stata sviluppata attraverso la formulazione di ipotesi di confronto con la normativa utilizzata in alcuni paesi europei e con possibili scenari fiscali alternativi elaborati ad hoc. Le elaborazioni prodotte consentono di avanzare una serie di considerazioni in merito ad ipotesi di modifica dell’attuale normativa che rendano maggiormente conveniente per le aziende ed i professionisti l’acquisto di auto aziendali e che permettano in questo modo un parziale rilancio del mercato. Nello studio saranno altresì considerati e stimati gli effetti in termini di differenziale di gettito per lo Stato generati dalle ipotesi di applicazione dei diversi regimi fiscali. La ricerca ha affrontato i seguenti temi tra di loro strettamente collegati: - la normativa italiana vigente e le normative nazionali europee applicate al settore auto aziendale; - alcune peculiarità del mercato italiano riguardo segmenti specifici di mercato (usato, noleggio a lungo termine, leasing); - confronto fra regimi fiscali alternativi all’attuale e conseguenti quantificazioni di gettito (per lo Stato) e di beneficio complessivo (per le aziende) riferiti all’acquisto di un’auto marginale nei diversi regimi fiscali considerati; - analisi dell’impatto aggregato di gettito e di beneficio per le imprese delle differenti ipotesi fiscali per le auto aziendali selezionate; - sviluppo di previsioni future relative al mercato auto aziendale e l’applicazione delle ipotesi fiscali individuate a tali previsioni. L’obiettivo è la valutazione della convenienza, da parte dello Stato, di possibili interventi da mettere in campo per affrontare la crisi di tale comparto, proponendo specifiche opzioni di lungo periodo da attuare, e quantificandone i benefici e i possibili livelli di equilibrio. Inoltre è stato quantificato il numero addizionale di immatricolazioni di vetture aziendali necessarie (per alcune ipotesi di modifica della normativa) ad una compensazione delle entrate nelle casse dello Stato rispetto alla situazione attuale. La quantificazione avverrà tenendo in considerazione possibili diverse composizioni del mercato auto aziendale (in termini di prezzo unitario dell’auto). L’introduzione di una manovra strutturale in merito alla fiscalità dell’auto aziendale è infatti funzionale all’obiettivo di creazione di una domanda stabile, differente dallo di stimolo di breve periodo perseguito dalle campagne di incentivo, in quanto uno stimolo durevole alla domanda si traduce in dinamiche di rinnovo dei parchi veicolari maggiormente accelerate, in grado al contempo di stimolare con effetti diretti, indiretti e indotti differenti comparti dell’economia e di generare benefici ambientali tangibili per effetto di uno svecchiamento medio dei parchi stessi.

La fiscalità delle auto aziendali in italia come stimolo al rinnovo dei parchi veicolari

GREA, GABRIELE;MILOTTI, ALBERTO;
2011

Abstract

L’analisi è stata sviluppata attraverso la formulazione di ipotesi di confronto con la normativa utilizzata in alcuni paesi europei e con possibili scenari fiscali alternativi elaborati ad hoc. Le elaborazioni prodotte consentono di avanzare una serie di considerazioni in merito ad ipotesi di modifica dell’attuale normativa che rendano maggiormente conveniente per le aziende ed i professionisti l’acquisto di auto aziendali e che permettano in questo modo un parziale rilancio del mercato. Nello studio saranno altresì considerati e stimati gli effetti in termini di differenziale di gettito per lo Stato generati dalle ipotesi di applicazione dei diversi regimi fiscali. La ricerca ha affrontato i seguenti temi tra di loro strettamente collegati: - la normativa italiana vigente e le normative nazionali europee applicate al settore auto aziendale; - alcune peculiarità del mercato italiano riguardo segmenti specifici di mercato (usato, noleggio a lungo termine, leasing); - confronto fra regimi fiscali alternativi all’attuale e conseguenti quantificazioni di gettito (per lo Stato) e di beneficio complessivo (per le aziende) riferiti all’acquisto di un’auto marginale nei diversi regimi fiscali considerati; - analisi dell’impatto aggregato di gettito e di beneficio per le imprese delle differenti ipotesi fiscali per le auto aziendali selezionate; - sviluppo di previsioni future relative al mercato auto aziendale e l’applicazione delle ipotesi fiscali individuate a tali previsioni. L’obiettivo è la valutazione della convenienza, da parte dello Stato, di possibili interventi da mettere in campo per affrontare la crisi di tale comparto, proponendo specifiche opzioni di lungo periodo da attuare, e quantificandone i benefici e i possibili livelli di equilibrio. Inoltre è stato quantificato il numero addizionale di immatricolazioni di vetture aziendali necessarie (per alcune ipotesi di modifica della normativa) ad una compensazione delle entrate nelle casse dello Stato rispetto alla situazione attuale. La quantificazione avverrà tenendo in considerazione possibili diverse composizioni del mercato auto aziendale (in termini di prezzo unitario dell’auto). L’introduzione di una manovra strutturale in merito alla fiscalità dell’auto aziendale è infatti funzionale all’obiettivo di creazione di una domanda stabile, differente dallo di stimolo di breve periodo perseguito dalle campagne di incentivo, in quanto uno stimolo durevole alla domanda si traduce in dinamiche di rinnovo dei parchi veicolari maggiormente accelerate, in grado al contempo di stimolare con effetti diretti, indiretti e indotti differenti comparti dell’economia e di generare benefici ambientali tangibili per effetto di uno svecchiamento medio dei parchi stessi.
2011
9788856837971
Edoardo Marcucci, Enrico Musso
Sostenibilità, qualità e sicurezza nei sistemi di trasporto e logistica
Grea, Gabriele; Milotti, Alberto; A., Tedeschi
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