In questo capitolo si è cercato di quantificare l’effetto dell’immigrazione sulla finanza pubblica italiana. Sulla base dei dati Istat dell’indagine campionaria familiare Redditi e condizioni di vita, è stato calcolato il beneficio fiscale net-to di italiani ed immigrati; inoltre, si è esaminato se l’essere immigrati influi-sca sulla probabilità di accesso al welfare. Queste due metodologie di analisi sono state applicate su dati individuali e familiari. L’analisi individuale evidenzia che il totale di imposte e contributi pagato dagli immigrati è in media inferiore a quello degli italiani, tuttavia questo dato è più che compensato dai minori benefici ricevuti, sostanzialmente a causa dei trasferimenti legati all’anzianità, la componente più rilevante della spesa so-ciale in Italia. In totale, il beneficio fiscale netto risulta essere inferiore per gli immigrati, evidenziando un loro apporto positivo e quantitativamente impor-tante alla finanza pubblica italiana. Lo studio mostra che, pur tenendo in conto le caratteristiche socio-economiche e demografiche, gli immigrati hanno una maggior probabilità di accedere agli assegni familiari ed una minor probabilità di ricevere trasferimenti legati all’anzianità. L’analisi sui dati familiari è più imprecisa, a causa del ridotto numero di osservazioni disponibili. Tuttavia, anche in questo caso non si evidenzia un costo dell’immigrazione per la finanza pubblica italiana. I risultati di questo studio consentono di concludere che non è in atto un drenaggio di risorse pubbliche da parte degli immigrati. Al contrario, i dati puntano verso un loro apporto positivo. Evidentemente, la rilevanza e la com-plessità del tema ed i limiti imposti dalla disponibilità dei dati impongono cautela nel valutare questi risultati e richiedono certamente ulteriori futuri ap-profondimenti.
I costi dell'immigrazione per la finanza pubblica
DEVILLANOVA, CARLO
2010
Abstract
In questo capitolo si è cercato di quantificare l’effetto dell’immigrazione sulla finanza pubblica italiana. Sulla base dei dati Istat dell’indagine campionaria familiare Redditi e condizioni di vita, è stato calcolato il beneficio fiscale net-to di italiani ed immigrati; inoltre, si è esaminato se l’essere immigrati influi-sca sulla probabilità di accesso al welfare. Queste due metodologie di analisi sono state applicate su dati individuali e familiari. L’analisi individuale evidenzia che il totale di imposte e contributi pagato dagli immigrati è in media inferiore a quello degli italiani, tuttavia questo dato è più che compensato dai minori benefici ricevuti, sostanzialmente a causa dei trasferimenti legati all’anzianità, la componente più rilevante della spesa so-ciale in Italia. In totale, il beneficio fiscale netto risulta essere inferiore per gli immigrati, evidenziando un loro apporto positivo e quantitativamente impor-tante alla finanza pubblica italiana. Lo studio mostra che, pur tenendo in conto le caratteristiche socio-economiche e demografiche, gli immigrati hanno una maggior probabilità di accedere agli assegni familiari ed una minor probabilità di ricevere trasferimenti legati all’anzianità. L’analisi sui dati familiari è più imprecisa, a causa del ridotto numero di osservazioni disponibili. Tuttavia, anche in questo caso non si evidenzia un costo dell’immigrazione per la finanza pubblica italiana. I risultati di questo studio consentono di concludere che non è in atto un drenaggio di risorse pubbliche da parte degli immigrati. Al contrario, i dati puntano verso un loro apporto positivo. Evidentemente, la rilevanza e la com-plessità del tema ed i limiti imposti dalla disponibilità dei dati impongono cautela nel valutare questi risultati e richiedono certamente ulteriori futuri ap-profondimenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.