Quale significato possono avere l'esperienza e la conoscenza dell'arte nella formazione del cittadino italiano? Per molto tempo è mancato nella cultura e nell'iniziativa politica del nostro paese l'impegno a ripensare globalmente i problemi dell'educazione all'arte e dell'istruzione artistica, sotto l'aspetto della produzione come sotto quello dello studio storico-critico: dalla scuola dell'obbligo alla secondaria fino agli istituti superiori per le industrie artistiche, alle accademie di belle arti, alle università, alle scuole di specializzazione postuniversitarie, ai dottorati di ricerca. Eppure, tutto il settore delle arti, dalla pittura alla scultura e alle ricerche ambientali, dalla produzione artigianale al progetto di design, di architettura e del paesaggio, dai mestieri del patrimonio al restauro, dalle professioni storico-critiche e museali sino ai molteplici aspetti della comunicazione multimediale, può offrire valenze formative e prospettive professionali che costituiscono risorse indispensabili allo sviluppo culturale e alla crescita economica del nostro paese, e contributi insostituibili al processo di costruzione dell'Europa. In questa prospettiva il Forum sulla formazione artistica, «Arteinformazione. L'identità italiana per l'Europa», tenutosi a Roma nel complesso del San Michele, presso il ministero per i Beni e le Attività culturali, l'11 e 12 maggio 2000, e al quale hanno preso parte docenti, artisti, funzionari, politici ha affrontato per la prima volta organicamente una riflessione critica sui problemi aperti dalle riforme che stanno cambiando la scuola e l'università italiana nel campo specifico del «sapere» e del «saper fare» arte.
Tra pubblico e privato: il management culturale nel sistema universitario italiano
GUERZONI, GUIDO
2001
Abstract
Quale significato possono avere l'esperienza e la conoscenza dell'arte nella formazione del cittadino italiano? Per molto tempo è mancato nella cultura e nell'iniziativa politica del nostro paese l'impegno a ripensare globalmente i problemi dell'educazione all'arte e dell'istruzione artistica, sotto l'aspetto della produzione come sotto quello dello studio storico-critico: dalla scuola dell'obbligo alla secondaria fino agli istituti superiori per le industrie artistiche, alle accademie di belle arti, alle università, alle scuole di specializzazione postuniversitarie, ai dottorati di ricerca. Eppure, tutto il settore delle arti, dalla pittura alla scultura e alle ricerche ambientali, dalla produzione artigianale al progetto di design, di architettura e del paesaggio, dai mestieri del patrimonio al restauro, dalle professioni storico-critiche e museali sino ai molteplici aspetti della comunicazione multimediale, può offrire valenze formative e prospettive professionali che costituiscono risorse indispensabili allo sviluppo culturale e alla crescita economica del nostro paese, e contributi insostituibili al processo di costruzione dell'Europa. In questa prospettiva il Forum sulla formazione artistica, «Arteinformazione. L'identità italiana per l'Europa», tenutosi a Roma nel complesso del San Michele, presso il ministero per i Beni e le Attività culturali, l'11 e 12 maggio 2000, e al quale hanno preso parte docenti, artisti, funzionari, politici ha affrontato per la prima volta organicamente una riflessione critica sui problemi aperti dalle riforme che stanno cambiando la scuola e l'università italiana nel campo specifico del «sapere» e del «saper fare» arte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.