Nella prima parte del volume è stato proposto un modello di riferimento per i conti d’ordine, «quale strumento contabile complementare nella informazione integrata d’impresa ». Obiettivo di questo capitolo è verificare l’applicabilità di tale modello, necessariamente generale ed astratto, alle imprese di assicurazione. Dopo aver brevemente delineato le caratteristiche delle combinazioni produttive tipiche di detta classe di aziende (par.1), ci si premura di mettere in luce gli equilibri da monitorare ai fini dell’apprezzamento dell’economicità (par.1.1) e di evidenziare in che modo tali equilibri sono rappresentati nel bilancio d’esercizio (par.1.2). Solo a seguito di questa indispensabile premessa risulta possibile, infatti, interrogarsi in merito alla completezza della rappresentazione offerta dal sistema contabile principale e metterne in evidenza le eventuali lacune. Proprio per colmare queste lacune, nell’ambito del modello di riferimento generale presentato all’inizio del presente volume, tenendo anche conto del dettato dei principi contabili, vengono avanzate alcune proposte in merito alle modalità di contabilizzazione dei contratti tipici delle imprese di assicurazione ritenute più consone per l’apprezzamento dell’economicità di dette imprese da parte di un lettore del bilancio destinato a pubblicazione (par.2). Il modello di riferimento per l’uso dei conti d’ordine, adattato alla realtà delle assicurazioni, viene, infine, messo a confronto con la normativa che ha disciplinato e disciplina il bilancio delle imprese oggetto di studio (par.3) e con la prassi di un significativo campione di dette imprese (par.4), riscontrando una tendenza generalizzata ad una scarsa utilizzazione dei conti d’ordine. Un significativo passo in avanti potrebbe, però, registrarsi già nell’immediato futuro, a seguito dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo 173/97, che impone di fornire maggiori dettagli, rispetto al passato, con riferimento ai valori compresi nei conti d’ordine (par.5). Si tratta di un’opportunità da cogliere per migliorare l’intelligibilità di un bilancio di lettura non agevole, come quello assicurativo, a causa del notevole tecnicismo che lo caratterizza. Un ruolo di primo piano, più di quanto non avvenga attualmente, dovrebbe, in particolare, essere svolto dalla nota integrativa, quale indispensabile ausilio per il lettore di «media cultura».

I conti d'ordine nelle imprese di assicurazione

CAMERAN, MARA
2000

Abstract

Nella prima parte del volume è stato proposto un modello di riferimento per i conti d’ordine, «quale strumento contabile complementare nella informazione integrata d’impresa ». Obiettivo di questo capitolo è verificare l’applicabilità di tale modello, necessariamente generale ed astratto, alle imprese di assicurazione. Dopo aver brevemente delineato le caratteristiche delle combinazioni produttive tipiche di detta classe di aziende (par.1), ci si premura di mettere in luce gli equilibri da monitorare ai fini dell’apprezzamento dell’economicità (par.1.1) e di evidenziare in che modo tali equilibri sono rappresentati nel bilancio d’esercizio (par.1.2). Solo a seguito di questa indispensabile premessa risulta possibile, infatti, interrogarsi in merito alla completezza della rappresentazione offerta dal sistema contabile principale e metterne in evidenza le eventuali lacune. Proprio per colmare queste lacune, nell’ambito del modello di riferimento generale presentato all’inizio del presente volume, tenendo anche conto del dettato dei principi contabili, vengono avanzate alcune proposte in merito alle modalità di contabilizzazione dei contratti tipici delle imprese di assicurazione ritenute più consone per l’apprezzamento dell’economicità di dette imprese da parte di un lettore del bilancio destinato a pubblicazione (par.2). Il modello di riferimento per l’uso dei conti d’ordine, adattato alla realtà delle assicurazioni, viene, infine, messo a confronto con la normativa che ha disciplinato e disciplina il bilancio delle imprese oggetto di studio (par.3) e con la prassi di un significativo campione di dette imprese (par.4), riscontrando una tendenza generalizzata ad una scarsa utilizzazione dei conti d’ordine. Un significativo passo in avanti potrebbe, però, registrarsi già nell’immediato futuro, a seguito dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo 173/97, che impone di fornire maggiori dettagli, rispetto al passato, con riferimento ai valori compresi nei conti d’ordine (par.5). Si tratta di un’opportunità da cogliere per migliorare l’intelligibilità di un bilancio di lettura non agevole, come quello assicurativo, a causa del notevole tecnicismo che lo caratterizza. Un ruolo di primo piano, più di quanto non avvenga attualmente, dovrebbe, in particolare, essere svolto dalla nota integrativa, quale indispensabile ausilio per il lettore di «media cultura».
2000
9788823805897
TRAVELLA D.
I conti d'ordine nel bilancio d'esercizio: profili innovativi di contabilizzazione
Cameran, Mara
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