Il capitolo analizza l’evoluzione e la strutturazione della funzione di Operations Management (OM) nelle aziende sanitarie italiane, con l’obiettivo di comprendere come essa si stia consolidando come componente organizzativa stabile, quali ruoli e assetti tenda oggi ad assumere e quali siano le prospettive per il suo sviluppo futuro. L’oggetto di studio riguarda il passaggio dell’OM da insieme di saperi e strumenti orientati all’efficienza produttiva a funzione aziendale dotata di competenze e responsabilità riconosciute nel governo dei processi di erogazione. La ricerca adotta un approccio qualitativo, basato su quattro casi studio di aziende con funzioni di OM “mature” (Humanitas Research Hospital, ASST Niguarda, AOU Pisa e AOU Alessandria) e su interviste a esperti che hanno ricoperto ruoli apicali di OM in più di due contesti organizzativi. Attraverso lo sviluppo di un framework di analisi, dalla comparazione emergono cinque “idealtipi” organizzativi, che vanno dal consulente tecnico al direttore di processo e alla centrale operativa, corrispondenti a diverse interpretazioni del ruolo che l’OM può assumere in relazione alla storia, alla maturità e al contesto aziendale. Tali configurazioni si distribuiscono lungo due dimensioni principali: il bilanciamento tra gestione della routine e innovazione, e il grado di responsabilità diretta nella gestione degli asset. Il metodo di lavoro, le aree di risultato e gli oggetti di lavoro sono in ogni caso quelli classici dell’OM, a prescindere dal ruolo assunto. L’analisi evidenzia che, pur in presenza di configurazioni eterogenee, la funzione di OM sta progressivamente superando la dimensione sperimentale per avvicinarsi a una configurazione stabile di governo operativo, seppur con tratti ancora fluidi e differenziati. Si tratta di una dinamica diversa e meno strutturata di quella a cui abbiamo assistito con la funzione di Controllo di Gestione negli anni Novanta e Duemila. Le implicazioni per il management e le policy sono significative: la piena istituzionalizzazione dell’OM richiede un equilibrio tra prossimità operativa e autonomia strategica, una forte integrazione con controllo di gestione e sistemi informativi, e percorsi professionali dedicati. Nel medio periodo, la sfida sarà estendere la funzione oltre l’ospedale, verso i contesti territoriali e digitali, di valorizzare il supporto dell’intelligenza artificiale nei processi clinici e amministrativi, di consolidare il ruolo di leva strategica per la sostenibilità e la qualità dei servizi sanitari.
Lo sviluppo dell’Operations Management: funzioni, strutture, ruoli
Bobini, Michela;Del Vecchio, Mario;Fenech, Lorenzo
2025
Abstract
Il capitolo analizza l’evoluzione e la strutturazione della funzione di Operations Management (OM) nelle aziende sanitarie italiane, con l’obiettivo di comprendere come essa si stia consolidando come componente organizzativa stabile, quali ruoli e assetti tenda oggi ad assumere e quali siano le prospettive per il suo sviluppo futuro. L’oggetto di studio riguarda il passaggio dell’OM da insieme di saperi e strumenti orientati all’efficienza produttiva a funzione aziendale dotata di competenze e responsabilità riconosciute nel governo dei processi di erogazione. La ricerca adotta un approccio qualitativo, basato su quattro casi studio di aziende con funzioni di OM “mature” (Humanitas Research Hospital, ASST Niguarda, AOU Pisa e AOU Alessandria) e su interviste a esperti che hanno ricoperto ruoli apicali di OM in più di due contesti organizzativi. Attraverso lo sviluppo di un framework di analisi, dalla comparazione emergono cinque “idealtipi” organizzativi, che vanno dal consulente tecnico al direttore di processo e alla centrale operativa, corrispondenti a diverse interpretazioni del ruolo che l’OM può assumere in relazione alla storia, alla maturità e al contesto aziendale. Tali configurazioni si distribuiscono lungo due dimensioni principali: il bilanciamento tra gestione della routine e innovazione, e il grado di responsabilità diretta nella gestione degli asset. Il metodo di lavoro, le aree di risultato e gli oggetti di lavoro sono in ogni caso quelli classici dell’OM, a prescindere dal ruolo assunto. L’analisi evidenzia che, pur in presenza di configurazioni eterogenee, la funzione di OM sta progressivamente superando la dimensione sperimentale per avvicinarsi a una configurazione stabile di governo operativo, seppur con tratti ancora fluidi e differenziati. Si tratta di una dinamica diversa e meno strutturata di quella a cui abbiamo assistito con la funzione di Controllo di Gestione negli anni Novanta e Duemila. Le implicazioni per il management e le policy sono significative: la piena istituzionalizzazione dell’OM richiede un equilibrio tra prossimità operativa e autonomia strategica, una forte integrazione con controllo di gestione e sistemi informativi, e percorsi professionali dedicati. Nel medio periodo, la sfida sarà estendere la funzione oltre l’ospedale, verso i contesti territoriali e digitali, di valorizzare il supporto dell’intelligenza artificiale nei processi clinici e amministrativi, di consolidare il ruolo di leva strategica per la sostenibilità e la qualità dei servizi sanitari.| File | Dimensione | Formato | |
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