Fare formazione al lavoro in modo rigoroso e continuo e coinvolgendo la gran parte delle persone di un Paese è indispensabile perché la crescita delle competenze è la più grande leva di ‘shared value’, e genera contestualmente benessere per persone e comunità e produttività per imprese e sistemi economici. Eppure, mai l’Italia si è dotata di un sistema di massa per la formazione al lavoro. Se l’accrescimento del sapere professionale è un obiettivo funzionale alla comunità, la parte pubblica ha una responsabilità prevalente degli oneri economici finalizzati a garantire una giusta remunerazione per il tempo e l’impegno dedicati all’apprendimento. Ma la proposta di un ‘salario di formazione’ non può risolversi nella creazione di un sussidio. E deve, invece, aprire alla costruzione di un sistema di formazione al lavoro di massa, che ricomprenda i percorsi rivolti a chi non ha un lavoro e deve trovarlo e i percorsi rivolti agli occupati che necessitano di una crescita coerente con le trasformazioni lavorative. Costruire un sistema significa che, insieme alle risorse economiche da dedicare in modo non episodico, deve essere identificata una strategia di lungo periodo che integri i processi di riqualificazione con quelli di orientamento e accompagnamento al lavoro, che coordini i percorsi di istruzione (ITS e IFTS, in primis) e i percorsi di formazione permanente e che mantenga allineate e complementari le politiche formative pubbliche con quelle aziendali. E questa strategia deve essere corredata da piani di implementazione specifici (per territori, per settori, per caratteristiche delle persone e delle imprese coinvolte, etc.) che identifichino le responsabilità degli attori pubblici e di quelli privati (a partire dalle imprese dotate di sistemi di formazione professionalizzati) e che specifichino fasi e strumenti standardizzati, indispensabili per il monitoraggio dei risultati formativi e per la loro portabilità nelle transizioni lavorative delle persone.
Verso un welfare della formazione e delle competenze
Cappetta, Rossella;Del Conte, Maurizio
2023
Abstract
Fare formazione al lavoro in modo rigoroso e continuo e coinvolgendo la gran parte delle persone di un Paese è indispensabile perché la crescita delle competenze è la più grande leva di ‘shared value’, e genera contestualmente benessere per persone e comunità e produttività per imprese e sistemi economici. Eppure, mai l’Italia si è dotata di un sistema di massa per la formazione al lavoro. Se l’accrescimento del sapere professionale è un obiettivo funzionale alla comunità, la parte pubblica ha una responsabilità prevalente degli oneri economici finalizzati a garantire una giusta remunerazione per il tempo e l’impegno dedicati all’apprendimento. Ma la proposta di un ‘salario di formazione’ non può risolversi nella creazione di un sussidio. E deve, invece, aprire alla costruzione di un sistema di formazione al lavoro di massa, che ricomprenda i percorsi rivolti a chi non ha un lavoro e deve trovarlo e i percorsi rivolti agli occupati che necessitano di una crescita coerente con le trasformazioni lavorative. Costruire un sistema significa che, insieme alle risorse economiche da dedicare in modo non episodico, deve essere identificata una strategia di lungo periodo che integri i processi di riqualificazione con quelli di orientamento e accompagnamento al lavoro, che coordini i percorsi di istruzione (ITS e IFTS, in primis) e i percorsi di formazione permanente e che mantenga allineate e complementari le politiche formative pubbliche con quelle aziendali. E questa strategia deve essere corredata da piani di implementazione specifici (per territori, per settori, per caratteristiche delle persone e delle imprese coinvolte, etc.) che identifichino le responsabilità degli attori pubblici e di quelli privati (a partire dalle imprese dotate di sistemi di formazione professionalizzati) e che specifichino fasi e strumenti standardizzati, indispensabili per il monitoraggio dei risultati formativi e per la loro portabilità nelle transizioni lavorative delle persone.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.