L’innovazione terapeutica per la demenza di Alzheimer sposta l’attenzione della Neurologia da coorti specialistiche, ridotte e ben definite come quelle tradizionalmente trattate, ad altre molto ampie come quella MCI. Tale sforzo deve conciliarsi con la necessità di continuare a presidiare i bisogni dell’anziano, tradizionalmente in carico ai Centri per i Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD), poiché essi rappresentano il principale sforzo messo in campo dal sistema di tutela della salute nei confronti di tale target. In linea generale, l’Unità Operativa di Neurologia è messa in tensione da due spinte. Da un lato, le costanti forme di specializzazione delle pratiche e dei saperi che spingono i professionisti a dedicarsi in modo via via più esclusivo a determinati target di bisogni a mano a mano che l’innovazione diagnostica e terapeutica richiede volumi ed expertise specifiche. Dall’altro lato, la necessità di conciliare l’eterogeneità dei modelli di cura, diversi a seconda dei target di pazienti all’interno del perimetro della disciplina e dell’Unità Operativa che la rappresenta nelle aziende sanitarie. Il lavoro del presente capitolo ha tre obiettivi: approfondire le condizioni di funzionamento di alcuni CDCD che presentano caratteristiche differenziali, analizzandole in relazione al contesto aziendale in cui sono inseriti; analizzare le interdipendenze esistenti tra i CDCD e la rete di offerta sanitaria e sociosanitaria nel territorio di riferimento in un’ottica di filiera della presa in carico; individuare aree di miglioramento ed evoluzioni dei modelli di presa in carico, alla luce di possibili innovazioni nella gestione della patologia.
La neurologia e i modelli di offerta per popolazioni ad elevati numeri: il caso dell’Alzheimer
Tozzi, Valeria D.;Perobelli, Eleonora;Zazzera, Angelica
2021
Abstract
L’innovazione terapeutica per la demenza di Alzheimer sposta l’attenzione della Neurologia da coorti specialistiche, ridotte e ben definite come quelle tradizionalmente trattate, ad altre molto ampie come quella MCI. Tale sforzo deve conciliarsi con la necessità di continuare a presidiare i bisogni dell’anziano, tradizionalmente in carico ai Centri per i Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD), poiché essi rappresentano il principale sforzo messo in campo dal sistema di tutela della salute nei confronti di tale target. In linea generale, l’Unità Operativa di Neurologia è messa in tensione da due spinte. Da un lato, le costanti forme di specializzazione delle pratiche e dei saperi che spingono i professionisti a dedicarsi in modo via via più esclusivo a determinati target di bisogni a mano a mano che l’innovazione diagnostica e terapeutica richiede volumi ed expertise specifiche. Dall’altro lato, la necessità di conciliare l’eterogeneità dei modelli di cura, diversi a seconda dei target di pazienti all’interno del perimetro della disciplina e dell’Unità Operativa che la rappresenta nelle aziende sanitarie. Il lavoro del presente capitolo ha tre obiettivi: approfondire le condizioni di funzionamento di alcuni CDCD che presentano caratteristiche differenziali, analizzandole in relazione al contesto aziendale in cui sono inseriti; analizzare le interdipendenze esistenti tra i CDCD e la rete di offerta sanitaria e sociosanitaria nel territorio di riferimento in un’ottica di filiera della presa in carico; individuare aree di miglioramento ed evoluzioni dei modelli di presa in carico, alla luce di possibili innovazioni nella gestione della patologia.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
NeuroMLab Biennio 2020_2021 - volume OA.pdf
non disponibili
Descrizione: capitolo
Tipologia:
Pdf editoriale (Publisher's layout)
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
5.62 MB
Formato
Adobe PDF
|
5.62 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.