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L’elaborato esamina il principio di parità di trattamento tra soci nella disciplina delle società per azioni che non fanno ricorso al mercato di capitale di rischio, con l’obiettivo di dare risposta al delicato interrogativo circa la sussistenza di un principio generale di parità di trattamento all’interno dell’ordinamento societario. La trattazione fornisce una panoramica relativa alla regola paritaria considerando il suo significato e ambito di applicazione ed esaminando le principali teorie dottrinali, l’applicazione o il richiamo del principio nella giurisprudenza e nelle massime notarili, nonché l’operatività del principio nelle discipline affini. L’elaborato procede a fornire una ricostruzione della parità di trattamento alla luce del ruolo che il principio assume in altri ambiti del diritto, dell’impianto normativo vigente, e dei caratteri preminenti che sembrano caratterizzare la disciplina delle società per azioni “chiuse” a seguito della Riforma societaria del 2003. Gli elementi emersi nel corso della trattazione portano a concludere che la parità di trattamento non possa rappresentare un principio generale dell’ordinamento societario e che il limite all’autonomia privata degli organi sociali e al principio di maggioranza sembra possa individuarsi preferibilmente in un generale divieto al compimento di discriminazioni abusive nei confronti dei soci. L'elaborato offre altresì un breve approfondimento sulla figura dell’abuso del diritto, quale strumento alternativo alla regola di parità di trattamento per tutelare le posizioni individuali dei soci da possibili soprusi, ed esamina alcune ipotesi applicative al fine di verificare le conclusioni proposte. Il risultato sembra testimoniare che la svalutazione del ruolo del principio di parità di trattamento nella disciplina delle società per azioni non quotate non pare abbia riflessi concreti particolarmente rilevanti, perlomeno con riferimento ad eventuali abusi posti in essere dall’organo assembleare. Alla luce della ricostruzione offerta nell’elaborato, la parità di trattamento tra azionisti troverà così applicazione solo ove oggetto di previsione normativa esplicita e potrà in ogni caso costituire un campanello d’allarme circa la possibile presenza di abusi sanzionabili.

La parità di trattamento tra soci nelle società per azioni non quotate

PENSATO, MARCO
2021

Abstract

L’elaborato esamina il principio di parità di trattamento tra soci nella disciplina delle società per azioni che non fanno ricorso al mercato di capitale di rischio, con l’obiettivo di dare risposta al delicato interrogativo circa la sussistenza di un principio generale di parità di trattamento all’interno dell’ordinamento societario. La trattazione fornisce una panoramica relativa alla regola paritaria considerando il suo significato e ambito di applicazione ed esaminando le principali teorie dottrinali, l’applicazione o il richiamo del principio nella giurisprudenza e nelle massime notarili, nonché l’operatività del principio nelle discipline affini. L’elaborato procede a fornire una ricostruzione della parità di trattamento alla luce del ruolo che il principio assume in altri ambiti del diritto, dell’impianto normativo vigente, e dei caratteri preminenti che sembrano caratterizzare la disciplina delle società per azioni “chiuse” a seguito della Riforma societaria del 2003. Gli elementi emersi nel corso della trattazione portano a concludere che la parità di trattamento non possa rappresentare un principio generale dell’ordinamento societario e che il limite all’autonomia privata degli organi sociali e al principio di maggioranza sembra possa individuarsi preferibilmente in un generale divieto al compimento di discriminazioni abusive nei confronti dei soci. L'elaborato offre altresì un breve approfondimento sulla figura dell’abuso del diritto, quale strumento alternativo alla regola di parità di trattamento per tutelare le posizioni individuali dei soci da possibili soprusi, ed esamina alcune ipotesi applicative al fine di verificare le conclusioni proposte. Il risultato sembra testimoniare che la svalutazione del ruolo del principio di parità di trattamento nella disciplina delle società per azioni non quotate non pare abbia riflessi concreti particolarmente rilevanti, perlomeno con riferimento ad eventuali abusi posti in essere dall’organo assembleare. Alla luce della ricostruzione offerta nell’elaborato, la parità di trattamento tra azionisti troverà così applicazione solo ove oggetto di previsione normativa esplicita e potrà in ogni caso costituire un campanello d’allarme circa la possibile presenza di abusi sanzionabili.
25-gen-2021
Italiano
32
2018/2019
LEGAL STUDIES
Settore IUS/04 - Diritto Commerciale
GIANNELLI, ANDREA
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11565/4035687
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