A vent’anni dall’approvazione del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 (il cosiddetto Decreto Ronchi) si può affermare che gli obiettivi principali della riforma sono stati raggiunti: innovare in modo radicale il sistema dei rifiuti in Italia con il passaggio dal concetto di smaltimento a quello di gestione e riutilizzo, nonché avviare forme di corresponsabilità e cooperazione tra tutti i diversi soggetti pubblici e privati che producendo, consumando o utilizzando beni generano rifiuti. Inoltre il decreto ha avuto il merito di consolidare un nuovo settore economico, che oggi genera un fatturato di oltre 10 miliardi di Euro (Symbola, 2015), all’interno del quale operano enti ed imprese che si sono distinti per capacità di innovazione tecnologica e gestionale nell’ambito della green economy. Tuttavia, il percorso di modernizzazione del settore dei rifiuti non si può dire concluso. Molto rimane da fare, soprattutto ora che la Commissione Europea delinea uno sviluppo verso una società a rifiuti zero. Gli obiettivi nazionali ed europei a medio e lungo termine rimangono piuttosto lontani da raggiungere ed il sistema legislativo nazionale risulta essere ancora troppo complesso e caratterizzato da numerose inefficienze. L’aspetto più problematico rimane però un’Italia della gestione integrata dei rifiuti a più velocità, con alcune eccellenze e molte aree in forte difficoltà. Le politiche e gli strumenti messi in atto fino ad ora sono riusciti solo in parte a colmare questo gap. Grazie al decreto Ronchi si è avviato e sviluppato un nuovo settore economico, oggi uno dei comparti più importanti della green economy italiana per fatturato e nuovi posti di lavoro creati; un settore caratterizzato da numerose eccellenze sia industriali che gestionali, in primo luogo il sistema consortile CONAI – consorzi di filiera che è riuscito a migliorare in modo significativo i tassi di recupero e riciclo dei rifiuti. Dopo vent’anni tuttavia è necessario innovare il sistema emerso da quella riforma, partendo proprio dai suoi punti di forza, cioè dalla strutturazione di un sistema di incentivi e disincentivi efficace ed efficiente che interessi tutti i soggetti operanti lungo la filiera secondo una logica di responsabilità condivisa.

La riforma dei rifiuti: un bilancio venti anni dopo per affrontare le nuove sfide europee

Croci, Edoardo;Grasso, Denis
2017

Abstract

A vent’anni dall’approvazione del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 (il cosiddetto Decreto Ronchi) si può affermare che gli obiettivi principali della riforma sono stati raggiunti: innovare in modo radicale il sistema dei rifiuti in Italia con il passaggio dal concetto di smaltimento a quello di gestione e riutilizzo, nonché avviare forme di corresponsabilità e cooperazione tra tutti i diversi soggetti pubblici e privati che producendo, consumando o utilizzando beni generano rifiuti. Inoltre il decreto ha avuto il merito di consolidare un nuovo settore economico, che oggi genera un fatturato di oltre 10 miliardi di Euro (Symbola, 2015), all’interno del quale operano enti ed imprese che si sono distinti per capacità di innovazione tecnologica e gestionale nell’ambito della green economy. Tuttavia, il percorso di modernizzazione del settore dei rifiuti non si può dire concluso. Molto rimane da fare, soprattutto ora che la Commissione Europea delinea uno sviluppo verso una società a rifiuti zero. Gli obiettivi nazionali ed europei a medio e lungo termine rimangono piuttosto lontani da raggiungere ed il sistema legislativo nazionale risulta essere ancora troppo complesso e caratterizzato da numerose inefficienze. L’aspetto più problematico rimane però un’Italia della gestione integrata dei rifiuti a più velocità, con alcune eccellenze e molte aree in forte difficoltà. Le politiche e gli strumenti messi in atto fino ad ora sono riusciti solo in parte a colmare questo gap. Grazie al decreto Ronchi si è avviato e sviluppato un nuovo settore economico, oggi uno dei comparti più importanti della green economy italiana per fatturato e nuovi posti di lavoro creati; un settore caratterizzato da numerose eccellenze sia industriali che gestionali, in primo luogo il sistema consortile CONAI – consorzi di filiera che è riuscito a migliorare in modo significativo i tassi di recupero e riciclo dei rifiuti. Dopo vent’anni tuttavia è necessario innovare il sistema emerso da quella riforma, partendo proprio dai suoi punti di forza, cioè dalla strutturazione di un sistema di incentivi e disincentivi efficace ed efficiente che interessi tutti i soggetti operanti lungo la filiera secondo una logica di responsabilità condivisa.
2017
9788866272120
Ronchi, Edo
La riforma dei rifiuti: a 20 anni dal D.Lgs. 22/97 e alla vigilia delle nuove direttive rifiuti - Circular Economy
Croci, Edoardo; Grasso, Denis
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