Quando la questione dell’arricchimento nella crisi familiare riguarda situazioni non puramente interne, vuoi perché la coppia è formata da soggetti aventi diversa cittadinanza, residenza o con beni localizzati in diversi Stati, ancor prima di entrare nel merito delle soluzioni giuridiche alle fattispecie concrete ci si deve interrogare su come reagirebbe un giudice dinanzi a un rapporto giuridico internazionale o più propriamente caratterizzato da elementi di estraneità. La decisione materiale è in questi casi preceduta da due questioni essenziali: la competenza giurisdizionale del tribunale e la legge applicabile. In un mondo globalizzato qual è quello odierno e ancor più in un’area integrata qual è l’Unione europea, la maggiore mobilità delle persone ha portato ad un incremento significativo delle unioni tra cittadini di Stati diversi, alla localizzazione della vita di coppia in uno Stato diverso da quello di cittadinanza ovvero l’acquisizione e godimento in comune di beni situati nel territorio di Stati diversi dallo Stato di comune residenza. A ciò si aggiunga che, nel quadro attuale, al più tradizionale e universalmente riconosciuto matrimonio quale strumento giuridico di regolazione dei rapporti personali e patrimoniali della coppia, si affiancano le unioni civili ormai ampiamente diffuse e le situazioni di fatto nelle quali i partner, per scelta o per assenza di un’alternativa, non si sono formalmente uniti ma, al pari, possono trovarsi a gestire gli aspetti patrimoniali della loro vita in comune che entra in crisi. Un panorama complesso caratterizzato da un elevato tasso di frammentarietà che contraddistingue le discipline sostanziali dei vari Stati. Basti pensare che in Italia, prima dell’adozione della recente legge Cirinnà , le unioni tra persone dello stesso sesso non erano riconosciute ed ammesse dall’ordinamento, con tutti i problemi connessi al riconoscimento di unioni e matrimoni legittimamente contratt1 all’estero. Anche i sistemi internazionalprivatistici degli Stati possono differire con l’effetto che norme di conflitto diverse possono portare a legge applicabili diverse e di conseguenza soluzioni sostanziali contrastanti, rendendo incerto l’esito e favorendo fenomeni di forum shopping. Il contributo si propone di valutare i profili internazionalprivatistici degli arricchimenti familiari considerando le tre ipotesi di legame familiare la cui crisi può causare l’arricchimento: il matrimonio, le unioni civili e le convivenze.
Aspetti internazionalprivatistici degli arricchimenti familari: problemi di qualificazione e legge applicabile
Mariani, Maria Paola;TRILHA SCHAPPO, KELLEN
2017
Abstract
Quando la questione dell’arricchimento nella crisi familiare riguarda situazioni non puramente interne, vuoi perché la coppia è formata da soggetti aventi diversa cittadinanza, residenza o con beni localizzati in diversi Stati, ancor prima di entrare nel merito delle soluzioni giuridiche alle fattispecie concrete ci si deve interrogare su come reagirebbe un giudice dinanzi a un rapporto giuridico internazionale o più propriamente caratterizzato da elementi di estraneità. La decisione materiale è in questi casi preceduta da due questioni essenziali: la competenza giurisdizionale del tribunale e la legge applicabile. In un mondo globalizzato qual è quello odierno e ancor più in un’area integrata qual è l’Unione europea, la maggiore mobilità delle persone ha portato ad un incremento significativo delle unioni tra cittadini di Stati diversi, alla localizzazione della vita di coppia in uno Stato diverso da quello di cittadinanza ovvero l’acquisizione e godimento in comune di beni situati nel territorio di Stati diversi dallo Stato di comune residenza. A ciò si aggiunga che, nel quadro attuale, al più tradizionale e universalmente riconosciuto matrimonio quale strumento giuridico di regolazione dei rapporti personali e patrimoniali della coppia, si affiancano le unioni civili ormai ampiamente diffuse e le situazioni di fatto nelle quali i partner, per scelta o per assenza di un’alternativa, non si sono formalmente uniti ma, al pari, possono trovarsi a gestire gli aspetti patrimoniali della loro vita in comune che entra in crisi. Un panorama complesso caratterizzato da un elevato tasso di frammentarietà che contraddistingue le discipline sostanziali dei vari Stati. Basti pensare che in Italia, prima dell’adozione della recente legge Cirinnà , le unioni tra persone dello stesso sesso non erano riconosciute ed ammesse dall’ordinamento, con tutti i problemi connessi al riconoscimento di unioni e matrimoni legittimamente contratt1 all’estero. Anche i sistemi internazionalprivatistici degli Stati possono differire con l’effetto che norme di conflitto diverse possono portare a legge applicabili diverse e di conseguenza soluzioni sostanziali contrastanti, rendendo incerto l’esito e favorendo fenomeni di forum shopping. Il contributo si propone di valutare i profili internazionalprivatistici degli arricchimenti familiari considerando le tre ipotesi di legame familiare la cui crisi può causare l’arricchimento: il matrimonio, le unioni civili e le convivenze.File | Dimensione | Formato | |
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