Filo conduttore del nuovo Rapporto della Fondazione Rosselli è il binomio stabilità e redditività del sistema bancario italiano: facce della stessa medaglia, l’una non può alla lunga esistere senza l’altra anche se nell’attuale cornice di difficoltà economica e finanziaria le banche hanno mostrato buona stabilità ma bassa redditività. Come intervenire allora? Quali sono gli scenari futuri e i possibili sentieri virtuosi da seguire tra la stabilità da proteggere e la redditività da migliorare? Confermandosi foro indipendente e interdisciplinare, il Rapporto analizza i punti chiave del modello di banca commerciale territoriale, rapportandolo alla situazione del sistema Paese che soffre da tempo di bassa competitività e crescita e ora anche di un inasprimento del debito sovrano. Autorevoli esperti del mondo accademico, bancario e delle istituzioni confermano l’affidabilità e la robustezza del sistema bancario italiano – che ha nei suoi cromosomi una propensione al rischio fisiologicamente bassa – ma evidenziano una limitata redditività, che va superata nella ricerca di nuove economie di scala e di scopo: ricavi da servizi non legati al solo margine di interesse e taglio dei costi operativi, per i quali esistono ancora margini di miglioramento. Il punto di svolta è rappresentato ancora una volta dalla sfida dell’innovazione che non vale solo per le imprese servite ma anche per le banche stesse, dal momento che la quasi totalità delle attività svolte sono immateriali. Dunque, la capacità di alzare il livello di redditività senza intaccare quello di stabilità passa attraverso un salto di qualità in termini di efficienza e di innovazione nei canali distributivi e nei servizi e prodotti offerti. Tale salto di qualità tocca anche l’assetto delle regole e della vigilanza. Un positivo shock di efficienza può arrivare infatti anche dall’azione di vigilanza e dai relativi margini di miglioramento se aumentano gli strumenti a sua disposizione per intervenire con celerità di fronte alle anomalie gestionali. Ma la strada del rafforzamento non può prescindere oggi dall’Europa. Il progetto di Unione Bancaria vede una nuova architettura di vigilanza che si dovrà sviluppare su due livelli: uno nazionale e uno europeo. Il disegno complessivo definirà nuovi ruoli e poteri sia dei supervisori nazionali che del vertice europeo, rappresentato dalla BCE, soggetto cruciale nell’attività dei prestiti alla banche.
Banking union and supervisory styles: does one style fit all?
CARRETTA, ALESSANDRO;FARINA, VINCENZO;FIORDELISI, FRANCO;SCHWIZER, PAOLA GINA
2013
Abstract
Filo conduttore del nuovo Rapporto della Fondazione Rosselli è il binomio stabilità e redditività del sistema bancario italiano: facce della stessa medaglia, l’una non può alla lunga esistere senza l’altra anche se nell’attuale cornice di difficoltà economica e finanziaria le banche hanno mostrato buona stabilità ma bassa redditività. Come intervenire allora? Quali sono gli scenari futuri e i possibili sentieri virtuosi da seguire tra la stabilità da proteggere e la redditività da migliorare? Confermandosi foro indipendente e interdisciplinare, il Rapporto analizza i punti chiave del modello di banca commerciale territoriale, rapportandolo alla situazione del sistema Paese che soffre da tempo di bassa competitività e crescita e ora anche di un inasprimento del debito sovrano. Autorevoli esperti del mondo accademico, bancario e delle istituzioni confermano l’affidabilità e la robustezza del sistema bancario italiano – che ha nei suoi cromosomi una propensione al rischio fisiologicamente bassa – ma evidenziano una limitata redditività, che va superata nella ricerca di nuove economie di scala e di scopo: ricavi da servizi non legati al solo margine di interesse e taglio dei costi operativi, per i quali esistono ancora margini di miglioramento. Il punto di svolta è rappresentato ancora una volta dalla sfida dell’innovazione che non vale solo per le imprese servite ma anche per le banche stesse, dal momento che la quasi totalità delle attività svolte sono immateriali. Dunque, la capacità di alzare il livello di redditività senza intaccare quello di stabilità passa attraverso un salto di qualità in termini di efficienza e di innovazione nei canali distributivi e nei servizi e prodotti offerti. Tale salto di qualità tocca anche l’assetto delle regole e della vigilanza. Un positivo shock di efficienza può arrivare infatti anche dall’azione di vigilanza e dai relativi margini di miglioramento se aumentano gli strumenti a sua disposizione per intervenire con celerità di fronte alle anomalie gestionali. Ma la strada del rafforzamento non può prescindere oggi dall’Europa. Il progetto di Unione Bancaria vede una nuova architettura di vigilanza che si dovrà sviluppare su due livelli: uno nazionale e uno europeo. Il disegno complessivo definirà nuovi ruoli e poteri sia dei supervisori nazionali che del vertice europeo, rappresentato dalla BCE, soggetto cruciale nell’attività dei prestiti alla banche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.