Nei primi anni del nuovo millennio il tema degli assetti istituzionali delle imprese, intesi come le strutture e i meccanismi che mantengono in equilibrio dinamico gli interessi che convergono nelle aziende di produzione, si presenta particolarmente vivo per diverse ragioni. I recenti cambiamenti nella normativa in materia di intermediazione finanziaria e di diritto societario hanno riproposto l’antico quesito se sia meglio regolamentare rigidamente le strutture e i modelli di governo delle imprese o se invece non sia meglio predisporre un ventaglio di alternative all’interno delle quali ogni impresa può scegliere quella più adatta alle sue specifiche esigenze. Gli esponenti del mondo dell’industria e della finanza hanno fornito un contributo al dibattito sia esprimendo alcuni commenti alle prime bozze della nuova normativa in materia di diritto societario, sia modificando il contenuto del codice di autodisciplina delle società quotate. I recenti scandali societari, che hanno investito alcune grandi imprese a livello nazionale e internazionale, hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica sull’efficacia dei meccanismi che, all’interno e all’esterno delle imprese, devono sovrintendere l’operato degli amministratori e dei manager. Il libro si inserisce in questo contesto di grande vivacità per proporre una lettura attenta e critica del tema degli assetti istituzionali delle imprese italiane. In particolare, dopo avere introdotto nel primo capitolo le principali caratteristiche del sistema economico italiano e dell’assetto istituzionale delle imprese del nostro paese, l’autore concentra la propria attenzione su tre temi di grande rilevanza all’interno del dibattito attuale: l’assetto proprietario; la struttura, la composizione e le modalità di funzionamento del consiglio di amministrazione; i piani di incentivazione del top management.
L’assetto istituzionale delle imprese italiane
ZATTONI, ALESSANDRO
2004
Abstract
Nei primi anni del nuovo millennio il tema degli assetti istituzionali delle imprese, intesi come le strutture e i meccanismi che mantengono in equilibrio dinamico gli interessi che convergono nelle aziende di produzione, si presenta particolarmente vivo per diverse ragioni. I recenti cambiamenti nella normativa in materia di intermediazione finanziaria e di diritto societario hanno riproposto l’antico quesito se sia meglio regolamentare rigidamente le strutture e i modelli di governo delle imprese o se invece non sia meglio predisporre un ventaglio di alternative all’interno delle quali ogni impresa può scegliere quella più adatta alle sue specifiche esigenze. Gli esponenti del mondo dell’industria e della finanza hanno fornito un contributo al dibattito sia esprimendo alcuni commenti alle prime bozze della nuova normativa in materia di diritto societario, sia modificando il contenuto del codice di autodisciplina delle società quotate. I recenti scandali societari, che hanno investito alcune grandi imprese a livello nazionale e internazionale, hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica sull’efficacia dei meccanismi che, all’interno e all’esterno delle imprese, devono sovrintendere l’operato degli amministratori e dei manager. Il libro si inserisce in questo contesto di grande vivacità per proporre una lettura attenta e critica del tema degli assetti istituzionali delle imprese italiane. In particolare, dopo avere introdotto nel primo capitolo le principali caratteristiche del sistema economico italiano e dell’assetto istituzionale delle imprese del nostro paese, l’autore concentra la propria attenzione su tre temi di grande rilevanza all’interno del dibattito attuale: l’assetto proprietario; la struttura, la composizione e le modalità di funzionamento del consiglio di amministrazione; i piani di incentivazione del top management.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.