Il diritto alla trasparenza degli atti pubblici non è solo un diritto dei cittadini ma anche un criterio per l’efficienza dei pubblici uffici e un contributo per la lotta alla corruzione: ogni magistrato, medico o docente, con l’ingresso nella professione, firma un contratto sociale implicito che rende pubblico e giudicabile il suo operato. La digitalizzazione della pubblica amministrazione, come ha scritto l’Economist, può essere per l’Italia un’autentica rivoluzione perché, oltre ad aumentare l’efficienza dei servizi e del sistema pubblico, può scatenare un indotto importante d’innovazione e infrastrutture. Occorre però superare anzitutto la scarsa interazione tra i sistemi digitali a livello nazionale e la mancanza di una regolazione dell’accesso ai dati pubblici che in molti paesi sta dando vita a nuove imprese e iniziative basate sul riutilizzo di quei dati. In queste pagine, partendo dallo studio di due casi cruciali come la giustizia e la sanità, si spiega come e perché occorre mettere in atto al più presto un progetto che preveda: bandi con meccanismi incentivanti per sviluppare tecnologie cloud in cui convogliare le banche dati; una normativa che promuova l’apertura dei dati delle amministrazioni; e un modello di incentivi per il trasferimento di best practice digitali tra enti territoriali e uffici pubblici.
Lo stato digitale: Come l'innovazione rivoluziona il rapporto con i cittadini
BERTONI, AURA;FOSFURI, ANDREA;GAMBARDELLA, ALFONSO;NASI, GRETA
2014
Abstract
Il diritto alla trasparenza degli atti pubblici non è solo un diritto dei cittadini ma anche un criterio per l’efficienza dei pubblici uffici e un contributo per la lotta alla corruzione: ogni magistrato, medico o docente, con l’ingresso nella professione, firma un contratto sociale implicito che rende pubblico e giudicabile il suo operato. La digitalizzazione della pubblica amministrazione, come ha scritto l’Economist, può essere per l’Italia un’autentica rivoluzione perché, oltre ad aumentare l’efficienza dei servizi e del sistema pubblico, può scatenare un indotto importante d’innovazione e infrastrutture. Occorre però superare anzitutto la scarsa interazione tra i sistemi digitali a livello nazionale e la mancanza di una regolazione dell’accesso ai dati pubblici che in molti paesi sta dando vita a nuove imprese e iniziative basate sul riutilizzo di quei dati. In queste pagine, partendo dallo studio di due casi cruciali come la giustizia e la sanità, si spiega come e perché occorre mettere in atto al più presto un progetto che preveda: bandi con meccanismi incentivanti per sviluppare tecnologie cloud in cui convogliare le banche dati; una normativa che promuova l’apertura dei dati delle amministrazioni; e un modello di incentivi per il trasferimento di best practice digitali tra enti territoriali e uffici pubblici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.