La politica monetaria della BCE nella seconda parte del 2012 ha seguito due direttrici: l’intervento sul tasso ufficiale e l’introduzione delle misure OMT di acquisto dei titoli di stato dei Paesi in difficoltà. Il primo intervento ha portato alla riduzione dei tassi interbancari, con l’Eurepo ormai prossimo al livello nullo. Il rendimento delle deposit facilities delle banche si è azzerato e tali depositi sono stati parzialmente sostituiti con la liquidità in eccesso. Il secondo intervento ha ridotto progressivamente lo spread tra i titoli sovrani dei PIIGS ed il bund tedesco: a differenza del programma SMP, questa nuova misura, al momento, sembra essere efficace. Come sottolineato dal Presidente della BCE Mario Draghi, il 2012 "verrà ricordato non solo per gli effetti che la crisi del debito sovrano europeo ha avuto sull’Euro e per il significativo indebolimento dell’economia europea, ma anche per le risposte che a queste sfide sono state date dalla BCE, dai governi nazionali, dall’Unione Europea". Nell'anno appena trascorso l'Eurozona è stata caratterizzata da una contrazione della crescita economica, da una riduzione di consumi ed investimenti, da una ripresa dell’avversione al rischio, dall'aumento degli spread sovrani, da una crescente segmentazione dei sistemi bancari nazionali e dai dubbi sulla sopravvivenza dell’Euro. A fronte di questo preoccupante scenario, i governi delle nazioni più deboli hanno avviato politiche di consolidamento dei bilanci. Dall'altro lato, la Banca Centrale Europea è intervenuta in un primo tempo con una riduzione del tasso ufficiale. Tale riduzione, che in circostanze normali avrebbe  A cura di Giovanni Verga, Maria Gaia Soana e Andrea Monticini. prodotto un abbassamento dei tassi sui prestiti bancari all'economia reale pressoché omogeneo in tutta l'Eurozona, purtroppo non si è trasmessa in modo uniforme nei diversi Paesi, che risultano caratterizzati da un costo del finanziamento bancario assai diverso tra loro. Ciò è imputabile al fatto che l'accesso al mercato interbancario dell'area Euro è stato di fatto quasi precluso ai sistemi bancari di alcune nazioni, già provate dall'incremento dei tassi di interesse sui relativi titoli di stato. Con lo scopo di ripristinare un omogeneo meccanismo di trasmissione della politica monetaria, nell'agosto 2012 la BCE ha annunciato l'introduzione del programma Outright Monetary Transactions (OMT) che, in questa particolare situazione congiunturale, è stato identificato come una soluzione più efficace rispetto all'ulteriore taglio sui tassi di interesse. Ripercorriamo, nella prima parte di questo contributo, i principali interventi in tema di politica monetaria che hanno caratterizzato l'Eurozona nella seconda parte dell'anno 2012

La politica monetaria nell'Eurozona e negli USA

SOANA, MARIA GAIA;
2013

Abstract

La politica monetaria della BCE nella seconda parte del 2012 ha seguito due direttrici: l’intervento sul tasso ufficiale e l’introduzione delle misure OMT di acquisto dei titoli di stato dei Paesi in difficoltà. Il primo intervento ha portato alla riduzione dei tassi interbancari, con l’Eurepo ormai prossimo al livello nullo. Il rendimento delle deposit facilities delle banche si è azzerato e tali depositi sono stati parzialmente sostituiti con la liquidità in eccesso. Il secondo intervento ha ridotto progressivamente lo spread tra i titoli sovrani dei PIIGS ed il bund tedesco: a differenza del programma SMP, questa nuova misura, al momento, sembra essere efficace. Come sottolineato dal Presidente della BCE Mario Draghi, il 2012 "verrà ricordato non solo per gli effetti che la crisi del debito sovrano europeo ha avuto sull’Euro e per il significativo indebolimento dell’economia europea, ma anche per le risposte che a queste sfide sono state date dalla BCE, dai governi nazionali, dall’Unione Europea". Nell'anno appena trascorso l'Eurozona è stata caratterizzata da una contrazione della crescita economica, da una riduzione di consumi ed investimenti, da una ripresa dell’avversione al rischio, dall'aumento degli spread sovrani, da una crescente segmentazione dei sistemi bancari nazionali e dai dubbi sulla sopravvivenza dell’Euro. A fronte di questo preoccupante scenario, i governi delle nazioni più deboli hanno avviato politiche di consolidamento dei bilanci. Dall'altro lato, la Banca Centrale Europea è intervenuta in un primo tempo con una riduzione del tasso ufficiale. Tale riduzione, che in circostanze normali avrebbe  A cura di Giovanni Verga, Maria Gaia Soana e Andrea Monticini. prodotto un abbassamento dei tassi sui prestiti bancari all'economia reale pressoché omogeneo in tutta l'Eurozona, purtroppo non si è trasmessa in modo uniforme nei diversi Paesi, che risultano caratterizzati da un costo del finanziamento bancario assai diverso tra loro. Ciò è imputabile al fatto che l'accesso al mercato interbancario dell'area Euro è stato di fatto quasi precluso ai sistemi bancari di alcune nazioni, già provate dall'incremento dei tassi di interesse sui relativi titoli di stato. Con lo scopo di ripristinare un omogeneo meccanismo di trasmissione della politica monetaria, nell'agosto 2012 la BCE ha annunciato l'introduzione del programma Outright Monetary Transactions (OMT) che, in questa particolare situazione congiunturale, è stato identificato come una soluzione più efficace rispetto all'ulteriore taglio sui tassi di interesse. Ripercorriamo, nella prima parte di questo contributo, i principali interventi in tema di politica monetaria che hanno caratterizzato l'Eurozona nella seconda parte dell'anno 2012
2013
G., Verga; Soana, MARIA GAIA; A., Monticini
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11565/3876124
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