Il capitolo “Fascicolo Sanitario Elettronico: modelli di implementazione e raccomandazioni per l’adozione” ha l’obiettivo principale di proporre, partendo da una fotografia iniziale dello stato del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) in Italia, alcuni modelli di implementazione, concentrandosi su tre diverse esperienze regionali, al fine di evidenziare leading practices che possano essere prese a riferimento anche in altri contesti regionali. Dopo un’analisi della letteratura scientifica di riferimento, il capitolo presenta prima una ricognizione sullo stato del FSE in Italia e, successivamente, un’analisi approfondita delle esperienze di Regione Lombardia, Regione Veneto e Regione Emilia Romagna, basata, oltre che sull’analisi documentale, su interviste semi-strutturate con i principali interlocutori del progetto. Dalla fotografia sullo stato del FSE emergono differenze regionali per quanto riguarda gli obiettivi dichiarati, gli attori coinvolti e stato d’attuazione; in particolare, relativamente a quest’ultimo, sono stati individuati tre principali stati di attuazione: iniziale, intermedio ed avanzato. Dall’analisi delle tre esperienze regionali, emergono modelli di implementazione diversi che si caratterizzano per diversità riguardanti: l’approccio implementativo, di tipo top-down in Lombardia ed Emilia-Romagna e bottom-up in Veneto; i meccanismi di coordinamento tra gli attori coinvolti, che possono essere di tipo gerarchico, prevalente in Lombardia, di tipo mercato, prevalente in Emilia Romagna, e di tipo network, prevalente in Veneto; il modello di governance, che a seconda delle prerogative dei soggetti coinvolti può essere di tipo centralizzato, caratterizzante Lombardia ed Emilia-Romagna, decentralizzato, presente in Veneto, o federato; e infine il sistema di finanziamento, che può basarsi esclusivamente su risorse regionali, come in Emilia Romagna, piuttosto che su modalità innovative quali il fund raising, sviluppato in Veneto, o il project financing, realizzato in Lombardia, oppure su modalità più creative quali le sponsorship da parte di privati. Partendo dalle leading practices dei casi analizzati e dalla loro replicabilità, ogni Regione dovrebbe delineare il proprio modello implementativo in modo coerente con gli obiettivi che essa si pone nell’adottare un sistema di FSE e con il contesto regionale di riferimento.
Fascicolo Sanitario Elettronico: modelli di implementazione e raccomandazioni per l’adozione
CUCCINIELLO, MARIA;GUERRAZZI, CLAUDIA;NASI, GRETA
2013
Abstract
Il capitolo “Fascicolo Sanitario Elettronico: modelli di implementazione e raccomandazioni per l’adozione” ha l’obiettivo principale di proporre, partendo da una fotografia iniziale dello stato del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) in Italia, alcuni modelli di implementazione, concentrandosi su tre diverse esperienze regionali, al fine di evidenziare leading practices che possano essere prese a riferimento anche in altri contesti regionali. Dopo un’analisi della letteratura scientifica di riferimento, il capitolo presenta prima una ricognizione sullo stato del FSE in Italia e, successivamente, un’analisi approfondita delle esperienze di Regione Lombardia, Regione Veneto e Regione Emilia Romagna, basata, oltre che sull’analisi documentale, su interviste semi-strutturate con i principali interlocutori del progetto. Dalla fotografia sullo stato del FSE emergono differenze regionali per quanto riguarda gli obiettivi dichiarati, gli attori coinvolti e stato d’attuazione; in particolare, relativamente a quest’ultimo, sono stati individuati tre principali stati di attuazione: iniziale, intermedio ed avanzato. Dall’analisi delle tre esperienze regionali, emergono modelli di implementazione diversi che si caratterizzano per diversità riguardanti: l’approccio implementativo, di tipo top-down in Lombardia ed Emilia-Romagna e bottom-up in Veneto; i meccanismi di coordinamento tra gli attori coinvolti, che possono essere di tipo gerarchico, prevalente in Lombardia, di tipo mercato, prevalente in Emilia Romagna, e di tipo network, prevalente in Veneto; il modello di governance, che a seconda delle prerogative dei soggetti coinvolti può essere di tipo centralizzato, caratterizzante Lombardia ed Emilia-Romagna, decentralizzato, presente in Veneto, o federato; e infine il sistema di finanziamento, che può basarsi esclusivamente su risorse regionali, come in Emilia Romagna, piuttosto che su modalità innovative quali il fund raising, sviluppato in Veneto, o il project financing, realizzato in Lombardia, oppure su modalità più creative quali le sponsorship da parte di privati. Partendo dalle leading practices dei casi analizzati e dalla loro replicabilità, ogni Regione dovrebbe delineare il proprio modello implementativo in modo coerente con gli obiettivi che essa si pone nell’adottare un sistema di FSE e con il contesto regionale di riferimento.File | Dimensione | Formato | |
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