La applicazione della contabilità economica (accrual accounting) è uno degli aspetti principali del processo di aziendalizzazione che, a partire dalla fine degli anni ottanta, ha investito il settore pubblico. A distanza di più di vent'anni, ci si si interroga sui risultati conseguiti, sulle criticità incontrate e sul grado in cui sono state soddisfatte le notevoli aspettative riposte nei nuovi strumenti contabili. All'opinione degli accademici e dei magistrati contabili italiani, si affiancano le testimonianze di autori provenienti da Paesi nei quali tale applicazione è avvenuta in modo completo ed integrale e non si è risolta, come spesso accaduto in Italia, in sterili esercizi di riconciliazione e di preparazione "postuma" di conti economici e stati patrimoniali privi di reali implicazioni gestionali. I contributi raccolti, pur nella varietà degli argomenti trattati, concordano nel denunciare i limiti di una implementazione troppo spesso ricercata attraverso la acritica importazione delle esperienze del settore privato. Ma le differenti modalità con cui le entità pubbliche cedono il valore creato e, soprattutto, le differenti finalità che esse perseguono avrebbero imposto una analoga diversità nei criteri e negli strumenti per la misurazione e la rappresentazione delle condizioni di equilibrio alla base del sistema di contabilità economica. Non è dunque nelle specificità del settore che devono ricercarsi i motivi delle criticità incontrate nel processo di applicazione.
L'esperienza della contabilità economico-patrimoniale nella sanità
ANESSI PESSINA, EUGENIO
2012
Abstract
La applicazione della contabilità economica (accrual accounting) è uno degli aspetti principali del processo di aziendalizzazione che, a partire dalla fine degli anni ottanta, ha investito il settore pubblico. A distanza di più di vent'anni, ci si si interroga sui risultati conseguiti, sulle criticità incontrate e sul grado in cui sono state soddisfatte le notevoli aspettative riposte nei nuovi strumenti contabili. All'opinione degli accademici e dei magistrati contabili italiani, si affiancano le testimonianze di autori provenienti da Paesi nei quali tale applicazione è avvenuta in modo completo ed integrale e non si è risolta, come spesso accaduto in Italia, in sterili esercizi di riconciliazione e di preparazione "postuma" di conti economici e stati patrimoniali privi di reali implicazioni gestionali. I contributi raccolti, pur nella varietà degli argomenti trattati, concordano nel denunciare i limiti di una implementazione troppo spesso ricercata attraverso la acritica importazione delle esperienze del settore privato. Ma le differenti modalità con cui le entità pubbliche cedono il valore creato e, soprattutto, le differenti finalità che esse perseguono avrebbero imposto una analoga diversità nei criteri e negli strumenti per la misurazione e la rappresentazione delle condizioni di equilibrio alla base del sistema di contabilità economica. Non è dunque nelle specificità del settore che devono ricercarsi i motivi delle criticità incontrate nel processo di applicazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.