La crisi finanziaria ha messo a dura prova la stabilità dei sistemi bancari dei vari Paesi, mostrando le loro diverse capacità nel saper affrontare questa fase congiunturale eccezionalmente negativa. È stata riscoperta l’importanza della robustezza del settore bancario e finanziario, riconosciuta come obiettivo fondamentale da continuare a perseguire, visto lo scenario di perdurante incertezza. Tuttavia, si può affermare che le banche italiane hanno finora mostrato una notevole affidabilità. Quali sono le ragioni? Il Quindicesimo Rapporto cerca di trovare una risposta generale, che ha toccato tre temi principali: rapporto delle banche con imprese e famiglie; politiche che incidono su proprietà e controllo; regole. Riguardo al primo aspetto, il Rapporto affronta argomenti cruciali quali l’erogazione del credito a imprese e famiglie, lo stato di capitalizzazione delle imprese italiane e la crescita dimensionale, gli interventi di sostegno pubblico-privati. E giunge alla conclusione che la nostra industria bancaria ha retto efficacemente la prova della crisi, grazie al combinato disposto di due fattori: la flessibilità delle metodologie di selezione e di monitoraggio del credito, tipica del modello di ”banca commerciale territoriale”; la diversità delle imprese bancarie dal punto di vista dimensionale e istituzionale, che adottano questo modello d’intermediazione. Altro connotato peculiare della robustezza del sistema bancario italiano è da ricercare nella stabilità dell’assetto della proprietà e del controllo. Attente politiche di assunzione del rischio hanno permesso di evitare interventi significativi del settore pubblico. Inoltre, il Rapporto affianca un secondo elemento di analisi: la politica di raccolta del capitale di rischio, che in questi anni è stata attenta alla sua remunerazione, permettendo di raccogliere finanziamenti anche nelle fasi più delicate della crisi. Il forte contenuto di fidelizzazione nel rapporto delle banche italiane con i clienti e con gli azionisti deve essere visto anche in relazione al tema strategico della riforme delle regole. A riguardo il Rapporto analizza aspetti fondamentali, quali ruolo della banca centrale nella politica monetaria, rapporti tra politica monetaria e vigilanza, regolamentazione delle agenzie di rating, evidenziando come un buon sistema di regole sia alla base per la migliore allocazione del rischio e quindi per la stabilità del sistema finanziario

Rebuilding trust in the financial market: compliance and effectiveness issues for banking boards

CARRETTA, ALESSANDRO;SCHWIZER, PAOLA GINA
2010

Abstract

La crisi finanziaria ha messo a dura prova la stabilità dei sistemi bancari dei vari Paesi, mostrando le loro diverse capacità nel saper affrontare questa fase congiunturale eccezionalmente negativa. È stata riscoperta l’importanza della robustezza del settore bancario e finanziario, riconosciuta come obiettivo fondamentale da continuare a perseguire, visto lo scenario di perdurante incertezza. Tuttavia, si può affermare che le banche italiane hanno finora mostrato una notevole affidabilità. Quali sono le ragioni? Il Quindicesimo Rapporto cerca di trovare una risposta generale, che ha toccato tre temi principali: rapporto delle banche con imprese e famiglie; politiche che incidono su proprietà e controllo; regole. Riguardo al primo aspetto, il Rapporto affronta argomenti cruciali quali l’erogazione del credito a imprese e famiglie, lo stato di capitalizzazione delle imprese italiane e la crescita dimensionale, gli interventi di sostegno pubblico-privati. E giunge alla conclusione che la nostra industria bancaria ha retto efficacemente la prova della crisi, grazie al combinato disposto di due fattori: la flessibilità delle metodologie di selezione e di monitoraggio del credito, tipica del modello di ”banca commerciale territoriale”; la diversità delle imprese bancarie dal punto di vista dimensionale e istituzionale, che adottano questo modello d’intermediazione. Altro connotato peculiare della robustezza del sistema bancario italiano è da ricercare nella stabilità dell’assetto della proprietà e del controllo. Attente politiche di assunzione del rischio hanno permesso di evitare interventi significativi del settore pubblico. Inoltre, il Rapporto affianca un secondo elemento di analisi: la politica di raccolta del capitale di rischio, che in questi anni è stata attenta alla sua remunerazione, permettendo di raccogliere finanziamenti anche nelle fasi più delicate della crisi. Il forte contenuto di fidelizzazione nel rapporto delle banche italiane con i clienti e con gli azionisti deve essere visto anche in relazione al tema strategico della riforme delle regole. A riguardo il Rapporto analizza aspetti fondamentali, quali ruolo della banca centrale nella politica monetaria, rapporti tra politica monetaria e vigilanza, regolamentazione delle agenzie di rating, evidenziando come un buon sistema di regole sia alla base per la migliore allocazione del rischio e quindi per la stabilità del sistema finanziario
2010
9788844904876
G. Bracchi, D. Masciandaro
Le Banche Italiane sono speciali? Nuovi equilibri in finanza: le banche, le imprese e lo stato
Carretta, Alessandro; V., Farina; Schwizer, PAOLA GINA
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