Nell’affacciarsi al mondo del lavoro, le persone con diversa abilità si espongono a un rischio ricorrente: essere accorpate entro un’unica categoria – quella dei «diversamente abili», appunto – senza che il selezionatore proceda a un’analisi ulteriore delle attitudini e delle competenze dei singoli. È questo il tema, sempre più attuale, dell’articolata ricerca presentata in questo volume, sostenuta dal Cirah e realizzata dal Laboratorio Armonia della sda Bocconi e da Astra Ricerche, dalle cui pagine emerge la necessità di introdurre nel mondo del lavoro una cultura della soggettività che consenta, anche nei processi di selezione, di rilevare le competenze peculiari di ognuno e di metterle poi coerentemente alla prova nel contesto organizzativo.
Il caso Ibm Italia
PAOLINO, CHIARA;MAPELLI, ADELE
2008
Abstract
Nell’affacciarsi al mondo del lavoro, le persone con diversa abilità si espongono a un rischio ricorrente: essere accorpate entro un’unica categoria – quella dei «diversamente abili», appunto – senza che il selezionatore proceda a un’analisi ulteriore delle attitudini e delle competenze dei singoli. È questo il tema, sempre più attuale, dell’articolata ricerca presentata in questo volume, sostenuta dal Cirah e realizzata dal Laboratorio Armonia della sda Bocconi e da Astra Ricerche, dalle cui pagine emerge la necessità di introdurre nel mondo del lavoro una cultura della soggettività che consenta, anche nei processi di selezione, di rilevare le competenze peculiari di ognuno e di metterle poi coerentemente alla prova nel contesto organizzativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.