Il sistema sanitario spagnolo è suddiviso in 17 Comunità Autonome, equivalenti alle nostre regioni. Ma il processo di devoluzione dei poteri in ambito farmaceutico, la cui spesa rappresenta una voce rilevante di quella sanitaria pubblica (circa il 22% del totale), è meno avanzato rispetto ad altri settori. Non esiste una lista nazionale di farmaci rimborsabili, sebbene nel 1993 ne sia stata introdotta una negativa di prodotti non ammessi al rimborso. La definizione dei prezzi deriva da un processo di contrattazione fra Ministero e Aziende farmaceutiche affatto trasparente: la regola di fissazione dei prezzi dovrebbe seguire un criterio di costo di produzione, ma, in pratica, la contrattazione avviene tenendo come punti di riferimento i prezzi negli altri paesi europei. Per il controllo dell’attività prescrittiva, accanto ai tradizionali meccanismi (incentivi o linee-guida) attivati a livello locale, sono in corso in alcune Comunità Autonome sperimentazioni per favorire la diffusione delle prescrizioni per principio attivo. Il margine alla distribuzione, tradizionalmente proporzionale, è stato rivisto nel 2000 per non penalizzare i generici e limitare i guadagni sui prodotti più costosi. Relativamente ai ticket, i cittadini, suddivisi per fasce di età e gravità della patologia, possono contribuire fino al 40% del prezzo di un farmaco, anche se complessivamente la compartecipazione alla spesa farmaceutica rimborsabile si aggira intorno al 7%.

La politica farmaceutica in Spagna

GHISLANDI, SIMONE
2004

Abstract

Il sistema sanitario spagnolo è suddiviso in 17 Comunità Autonome, equivalenti alle nostre regioni. Ma il processo di devoluzione dei poteri in ambito farmaceutico, la cui spesa rappresenta una voce rilevante di quella sanitaria pubblica (circa il 22% del totale), è meno avanzato rispetto ad altri settori. Non esiste una lista nazionale di farmaci rimborsabili, sebbene nel 1993 ne sia stata introdotta una negativa di prodotti non ammessi al rimborso. La definizione dei prezzi deriva da un processo di contrattazione fra Ministero e Aziende farmaceutiche affatto trasparente: la regola di fissazione dei prezzi dovrebbe seguire un criterio di costo di produzione, ma, in pratica, la contrattazione avviene tenendo come punti di riferimento i prezzi negli altri paesi europei. Per il controllo dell’attività prescrittiva, accanto ai tradizionali meccanismi (incentivi o linee-guida) attivati a livello locale, sono in corso in alcune Comunità Autonome sperimentazioni per favorire la diffusione delle prescrizioni per principio attivo. Il margine alla distribuzione, tradizionalmente proporzionale, è stato rivisto nel 2000 per non penalizzare i generici e limitare i guadagni sui prodotti più costosi. Relativamente ai ticket, i cittadini, suddivisi per fasce di età e gravità della patologia, possono contribuire fino al 40% del prezzo di un farmaco, anche se complessivamente la compartecipazione alla spesa farmaceutica rimborsabile si aggira intorno al 7%.
2004
Ghislandi, Simone
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11565/3778116
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