Su scala europea, il settore automobilistico risulta sensibilmente impattato dalla regolamentazione: le politiche di regolazione europee hanno contribuito in misura significativa ad informare il recente (e virtuoso) passato dell’industria automobilistica. Misure quali la definizione di standard di emissione, la fissazione di limiti alla CO2 e, più recentemente, l’introduzione di sistemi di controllo elettronico della stabilità (ESC) dei veicoli hanno stimolato innovazioni e/o progressi tecnici, sviluppatisi quale risposta all’imposizione di standard obbligatori. Assumendo tale prospettiva d’analisi, è agevole rilevare che la regolazione possa costituire un driver positivo per il settore produttore di auto così come pure per i relativi fornitori di tecnologia, creando opportunità per il mercato e dimostrandosi contestualmente fonte di benefici anche per la società in generale. Alla luce degli elementi ora richiamati, il presente paper mira a stimare gli effetti, sia interni al settore automobilistico, sia ad esso esterni, dell’implementazione di alcune misure legislative adottate nel corso degli ultimi anni con riferimento al settore europeo dell’auto, concernenti in particolare: • la qualità dell’aria (Euro 5 e 6); • l’efficienza dei carburanti e le emissioni di CO2; • la sicurezza generale dei veicoli; • la protezione dei pedoni. Al fine di perseguire tale obiettivo, l’analisi – basata su uno studio condotto per la Commissione Europea DG Enterprise – è stata condotta su un duplice livello. Il primo, caratterizzato da un approccio qualitativo, si articola a partire dall’evidenza empirica che attiene alla risposta del settore automobilistico alla regolamentazione, con particolare riguardo ai processi concernenti lo sviluppo di nuove tecnologie funzionali a garantire il rispetto delle misure imposte dalla nuova legislazione. La seconda dimensione d’analisi, propriamente quantitativa, costituisce la base per la formulazione di un approccio innovativo, utile ad osservare il processo di regolazione e il relativo impatto sugli stakeholder, attraverso un’Analisi Costi-Benefici (ACB) degli effetti puntuali e cumulati che originano dalla legislazione di riferimento. Il lavoro intende, quindi, muovendo da alcune assunzioni di base rese necessarie dalla complessità e dall’estrema eterogeneità degli input, fornire una risposta, sia sul piano qualitativo che su quello più strettamente quantitativo, alla frequente domanda: “il costo cumulato della regolazione è controbilanciato dai benefici complessivi che ne discendono? E esiste, effettivamente, un netto beneficio per la società?”. Più specificamente, si procederà considerando l’impatto della regolazione sul settore automobilistico, focalizzando l’attenzione su alcuni prodotti innovativi che possono ragionevolmente essere considerati frutto delle nuove misure legislative; questi sono: DPF (filtro antiparticolato), e i sistemi Stop&Start e ESC. Con riferimento a ciascuno di essi, e complessivamente, si procederà considerando in quali termini il settore è stato impattato (a), in che modo la risposta è stata implementata (b), quali sono stati i costi indotti dallo sviluppo delle nuove tecnologie (c), e in che modo il settore nel complesso ha beneficiato di tali politiche di regolamentazione (d).
Analisi degli effetti della regolamentazione europea in materia ambientale e di sicurezza del settore automobilistico
VAGHI, CARLO
2010
Abstract
Su scala europea, il settore automobilistico risulta sensibilmente impattato dalla regolamentazione: le politiche di regolazione europee hanno contribuito in misura significativa ad informare il recente (e virtuoso) passato dell’industria automobilistica. Misure quali la definizione di standard di emissione, la fissazione di limiti alla CO2 e, più recentemente, l’introduzione di sistemi di controllo elettronico della stabilità (ESC) dei veicoli hanno stimolato innovazioni e/o progressi tecnici, sviluppatisi quale risposta all’imposizione di standard obbligatori. Assumendo tale prospettiva d’analisi, è agevole rilevare che la regolazione possa costituire un driver positivo per il settore produttore di auto così come pure per i relativi fornitori di tecnologia, creando opportunità per il mercato e dimostrandosi contestualmente fonte di benefici anche per la società in generale. Alla luce degli elementi ora richiamati, il presente paper mira a stimare gli effetti, sia interni al settore automobilistico, sia ad esso esterni, dell’implementazione di alcune misure legislative adottate nel corso degli ultimi anni con riferimento al settore europeo dell’auto, concernenti in particolare: • la qualità dell’aria (Euro 5 e 6); • l’efficienza dei carburanti e le emissioni di CO2; • la sicurezza generale dei veicoli; • la protezione dei pedoni. Al fine di perseguire tale obiettivo, l’analisi – basata su uno studio condotto per la Commissione Europea DG Enterprise – è stata condotta su un duplice livello. Il primo, caratterizzato da un approccio qualitativo, si articola a partire dall’evidenza empirica che attiene alla risposta del settore automobilistico alla regolamentazione, con particolare riguardo ai processi concernenti lo sviluppo di nuove tecnologie funzionali a garantire il rispetto delle misure imposte dalla nuova legislazione. La seconda dimensione d’analisi, propriamente quantitativa, costituisce la base per la formulazione di un approccio innovativo, utile ad osservare il processo di regolazione e il relativo impatto sugli stakeholder, attraverso un’Analisi Costi-Benefici (ACB) degli effetti puntuali e cumulati che originano dalla legislazione di riferimento. Il lavoro intende, quindi, muovendo da alcune assunzioni di base rese necessarie dalla complessità e dall’estrema eterogeneità degli input, fornire una risposta, sia sul piano qualitativo che su quello più strettamente quantitativo, alla frequente domanda: “il costo cumulato della regolazione è controbilanciato dai benefici complessivi che ne discendono? E esiste, effettivamente, un netto beneficio per la società?”. Più specificamente, si procederà considerando l’impatto della regolazione sul settore automobilistico, focalizzando l’attenzione su alcuni prodotti innovativi che possono ragionevolmente essere considerati frutto delle nuove misure legislative; questi sono: DPF (filtro antiparticolato), e i sistemi Stop&Start e ESC. Con riferimento a ciascuno di essi, e complessivamente, si procederà considerando in quali termini il settore è stato impattato (a), in che modo la risposta è stata implementata (b), quali sono stati i costi indotti dallo sviluppo delle nuove tecnologie (c), e in che modo il settore nel complesso ha beneficiato di tali politiche di regolamentazione (d).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.