L’introduzione del «diritto di porre domande prima dell’assemblea» può essere considerata un’innovazione di rilievo, in quanto contribuisce a porre nuovamente gli azionisti su di un piano differente e sovraordinato rispetto al resto del mercato nella fase che precede l’esercizio in assemblea del diritto di voto. Ad essi viene infatti riconosciuto un potere - individuale - di sollecitare informazioni, ulteriori e anche diverse rispetto a quelle prescritte ex lege, che la società sarà, tendenzialmente, tenuta a rivelare. In realtà, la precisa portata della disposizione resta da chiarire, con riguardo, in particolare, ai confini dell’obbligo della società di rispondere ai quesiti, potenzialmente assai numerosi, che le potrebbero venir posti, all’identificazione degli azionisti legittimati a porre domande, nonché dei destinatari della risposta.
Diritto di porre domande prima dell'assemblea
MOSCA, MARIA CHIARA
2012
Abstract
L’introduzione del «diritto di porre domande prima dell’assemblea» può essere considerata un’innovazione di rilievo, in quanto contribuisce a porre nuovamente gli azionisti su di un piano differente e sovraordinato rispetto al resto del mercato nella fase che precede l’esercizio in assemblea del diritto di voto. Ad essi viene infatti riconosciuto un potere - individuale - di sollecitare informazioni, ulteriori e anche diverse rispetto a quelle prescritte ex lege, che la società sarà, tendenzialmente, tenuta a rivelare. In realtà, la precisa portata della disposizione resta da chiarire, con riguardo, in particolare, ai confini dell’obbligo della società di rispondere ai quesiti, potenzialmente assai numerosi, che le potrebbero venir posti, all’identificazione degli azionisti legittimati a porre domande, nonché dei destinatari della risposta.
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