Dopo il grande impegno dell'allargamento l'Unione europea sta attraversando un periodo di crisi, le cui motivazioni sono varie e investono il contrastato rapporto fra i poteri statali e la sovranazionalità, e che si è conclamato con i due "no" francese e olandese a quel progetto di rilancio e crescita rappresentato dalla Costituzione. Questo libro contiene una serie di interessanti riflessioni sulle forme di governance che si vanno affermando in questo nuovo scenario, nella consapevolezza che un rilancio del progetto europeo non potrà che derivare da una rinnovata capacità dell'Ue di generare occupazione e crescita. Ne risulta un quadro complesso e non unitario, in cui emergono i limiti di un meccanismo decisionale frutto della dinamica negoziale intergovernativa, piuttosto che di una architettura volta all'efficienza e alla democraticità. Le logiche della regolamentazione e del completamento del mercato interno si contrappongono a quelle del coordinamento delle politiche nazionali. La prima parte del volume analizza nello specifico il tema del decision making europeo e i contenuti della Strategia di Lisbona, cercando di comparare i risultati finora conseguiti dai vari paesi e fornendo indicazioni di governance per i prossimi anni. La seconda parte entra invece nel cuore dei due settori vitali per l'economia italiana ed europea - finanza e telecomunicazioni -, per i quali l'armonizzazione e la liberalizzazione sono ancora da completare.
Strumenti economici e livelli di governance nell’Agenda di Lisbona
ALTOMONTE, CARLO;COLANTONE, ITALO
2007
Abstract
Dopo il grande impegno dell'allargamento l'Unione europea sta attraversando un periodo di crisi, le cui motivazioni sono varie e investono il contrastato rapporto fra i poteri statali e la sovranazionalità, e che si è conclamato con i due "no" francese e olandese a quel progetto di rilancio e crescita rappresentato dalla Costituzione. Questo libro contiene una serie di interessanti riflessioni sulle forme di governance che si vanno affermando in questo nuovo scenario, nella consapevolezza che un rilancio del progetto europeo non potrà che derivare da una rinnovata capacità dell'Ue di generare occupazione e crescita. Ne risulta un quadro complesso e non unitario, in cui emergono i limiti di un meccanismo decisionale frutto della dinamica negoziale intergovernativa, piuttosto che di una architettura volta all'efficienza e alla democraticità. Le logiche della regolamentazione e del completamento del mercato interno si contrappongono a quelle del coordinamento delle politiche nazionali. La prima parte del volume analizza nello specifico il tema del decision making europeo e i contenuti della Strategia di Lisbona, cercando di comparare i risultati finora conseguiti dai vari paesi e fornendo indicazioni di governance per i prossimi anni. La seconda parte entra invece nel cuore dei due settori vitali per l'economia italiana ed europea - finanza e telecomunicazioni -, per i quali l'armonizzazione e la liberalizzazione sono ancora da completare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.