Tra le azione che Regione Lombardia ha promosso a favore dei percorsi di internazionalizzazione delle proprie imprese il progetto SPRING riveste un ruolo fondamentale collocandosi certamente tra le best practices regionali. Il progetto – che è ormai giunto al suo quarto ciclo annuale – ha completato un primo percorso triennale coinvolgendo circa 300 imprese, l’attuazione della politica è stata sistematicamente accompagnata da un percorso di monitoraggio, analisi e verifica dei risultati che ha consentito l’introduzione di quei correttivi nella gestione che ne hanno migliorato l’efficacia e il grado di soddisfazione da parte delle imprese partecipanti, contribuendo a fare di SPRING una policy innovativa e di successo. Un primo elemento di innovatività sta nella scelta di incidere su di un ostacolo chiave all’internazionalizzazione: la mancanza di competenze all’interno della micro impresa, una barriera che difficilmente una piccola organizzazione può superare da sola e di cui spesso non percepisce neppure il bisogno. Un secondo elemento è inoltre l’aver scelto quale target le piccole imprese – quelle con meno di 50 addetti – e, soprattutto, le microimprese. Se questi due primi elementi attengono al disegno della policy, in fase applicativa SPRING ha rappresentato un intervento di successo per almeno i seguenti tre motivi: i) ha agevolato una trasformazione profonda delle imprese permettendo loro, non solo di affacciarsi sui mercati internazionali, ma di prendere coscienza innanzitutto di tutti quegli aspetti organizzativi, gestionali e di posizionamento del prodotto che ne riducevano fortemente la capacità competitiva su qualsiasi mercato, interno o estero che fosse; ii) ha aperto nuove opportunità di business in nuovi segmenti di mercato, a non poche imprese; infine, iii) perché ha dimostrato come anche imprese molto piccole possano, quando ricorrono specifiche condizioni, affacciarsi con successo sui mercati internazionali.
Tre anni di progetto «SPRING»
BRAMANTI, ALBERTO;
2010
Abstract
Tra le azione che Regione Lombardia ha promosso a favore dei percorsi di internazionalizzazione delle proprie imprese il progetto SPRING riveste un ruolo fondamentale collocandosi certamente tra le best practices regionali. Il progetto – che è ormai giunto al suo quarto ciclo annuale – ha completato un primo percorso triennale coinvolgendo circa 300 imprese, l’attuazione della politica è stata sistematicamente accompagnata da un percorso di monitoraggio, analisi e verifica dei risultati che ha consentito l’introduzione di quei correttivi nella gestione che ne hanno migliorato l’efficacia e il grado di soddisfazione da parte delle imprese partecipanti, contribuendo a fare di SPRING una policy innovativa e di successo. Un primo elemento di innovatività sta nella scelta di incidere su di un ostacolo chiave all’internazionalizzazione: la mancanza di competenze all’interno della micro impresa, una barriera che difficilmente una piccola organizzazione può superare da sola e di cui spesso non percepisce neppure il bisogno. Un secondo elemento è inoltre l’aver scelto quale target le piccole imprese – quelle con meno di 50 addetti – e, soprattutto, le microimprese. Se questi due primi elementi attengono al disegno della policy, in fase applicativa SPRING ha rappresentato un intervento di successo per almeno i seguenti tre motivi: i) ha agevolato una trasformazione profonda delle imprese permettendo loro, non solo di affacciarsi sui mercati internazionali, ma di prendere coscienza innanzitutto di tutti quegli aspetti organizzativi, gestionali e di posizionamento del prodotto che ne riducevano fortemente la capacità competitiva su qualsiasi mercato, interno o estero che fosse; ii) ha aperto nuove opportunità di business in nuovi segmenti di mercato, a non poche imprese; infine, iii) perché ha dimostrato come anche imprese molto piccole possano, quando ricorrono specifiche condizioni, affacciarsi con successo sui mercati internazionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.