Il capitolo si fonda sulla seguente articolazione. La prima sezione (§ 1) parte dalle domande valutative aperte per porre a tema le questioni metodologiche che verranno successivamente sviluppate. Preliminare diviene però la sottolineatura del supporto offerto dai modelli di SD nel trattare le alternative (with/without) e nell’apprezzare gli effetti degli innumerevoli what/if che nascono al programmatore nella fase di fine tuning del Programma e di allocazione del budget sulle differenti Misure. Segue quindi (§ 2) la discussione che porta alla costruzione del modello (la rappresentazione stilizzata del sistema di socio–territoriale oggetto di intervento) a partire da una visione di sviluppo complessa che valorizza le tre dimensioni intrinsecamente connesse nella generazione della sostenibilità: prosperità economica, qualità della vita e qualità ambientale. Tutta la sezione 2 risulta fortemente “circolare” nell’esposizione dei contenuti. Di per sé, non è compiutamente apprezzabile l’esposizione del modello (§ 2.1) senza la conoscenza delle logiche sottostanti gli indicatori (§ 2.2). Per questo sono frequentemente utilizzati anticipazioni e rimandi. Anche la sezione 3, relativa alla calibrazione del modello, è fondamentale per la comprensione dei concetti prima esposti. Si confida dunque che il lettore abbia la pazienza di arrivare alla conclusione delle due sezioni (§§ 2 e 3) per valutare il modello presentato. La scelta espositiva fatta, tra le molte possibili, ha privilegiato l’ottica valutativa, secondo la sequenza: causalità (§ 2.1), variabili–risultato (§ 2.2), e contro–fattuale (§ 2.3). Fino a questo momento il modello è stato introdotto come visione d’insieme – lo schema della Figura 1 – mentre la sezione 3 è dedicata ad una più puntuale spiegazione della sua logica di funzionamento e all’evidenziazione delle scelte costruttive sottostanti. In particolare vengono discusse le scelte di calibrazione iniziale del modello (scenario di “lento declino”) e la “preferenza per la varietà” del policy maker in relazione al policy–mix adottato. Il capitolo prosegue con una sezione (§ 4) dedicata alle leve di policy. È qui che si salda lo specifico dei contenuti del DocUP con il modello valutativo proposto. Le Misure previste (20 sui 3 Assi in cui si declina il programma) sono infatti ricondotte a 8 leve di policy la cui interpretazione immediata è in termini di allocazione di budget. La sezione conclusiva (§ 5) tira le fila del ragionamento sviluppato sottolineando le potenzialità dello strumento nell’offrire alcune risposte fondamentali al programmatore ed esaltando l’estrema flessibilità dello strumento che consente pertanto una elevata adattabilità a specifici contesti territoriali e differenti politiche.
La valutazione ex-ante socio-economica: un'applicazione di system dynamics
BRAMANTI, ALBERTO;
2010
Abstract
Il capitolo si fonda sulla seguente articolazione. La prima sezione (§ 1) parte dalle domande valutative aperte per porre a tema le questioni metodologiche che verranno successivamente sviluppate. Preliminare diviene però la sottolineatura del supporto offerto dai modelli di SD nel trattare le alternative (with/without) e nell’apprezzare gli effetti degli innumerevoli what/if che nascono al programmatore nella fase di fine tuning del Programma e di allocazione del budget sulle differenti Misure. Segue quindi (§ 2) la discussione che porta alla costruzione del modello (la rappresentazione stilizzata del sistema di socio–territoriale oggetto di intervento) a partire da una visione di sviluppo complessa che valorizza le tre dimensioni intrinsecamente connesse nella generazione della sostenibilità: prosperità economica, qualità della vita e qualità ambientale. Tutta la sezione 2 risulta fortemente “circolare” nell’esposizione dei contenuti. Di per sé, non è compiutamente apprezzabile l’esposizione del modello (§ 2.1) senza la conoscenza delle logiche sottostanti gli indicatori (§ 2.2). Per questo sono frequentemente utilizzati anticipazioni e rimandi. Anche la sezione 3, relativa alla calibrazione del modello, è fondamentale per la comprensione dei concetti prima esposti. Si confida dunque che il lettore abbia la pazienza di arrivare alla conclusione delle due sezioni (§§ 2 e 3) per valutare il modello presentato. La scelta espositiva fatta, tra le molte possibili, ha privilegiato l’ottica valutativa, secondo la sequenza: causalità (§ 2.1), variabili–risultato (§ 2.2), e contro–fattuale (§ 2.3). Fino a questo momento il modello è stato introdotto come visione d’insieme – lo schema della Figura 1 – mentre la sezione 3 è dedicata ad una più puntuale spiegazione della sua logica di funzionamento e all’evidenziazione delle scelte costruttive sottostanti. In particolare vengono discusse le scelte di calibrazione iniziale del modello (scenario di “lento declino”) e la “preferenza per la varietà” del policy maker in relazione al policy–mix adottato. Il capitolo prosegue con una sezione (§ 4) dedicata alle leve di policy. È qui che si salda lo specifico dei contenuti del DocUP con il modello valutativo proposto. Le Misure previste (20 sui 3 Assi in cui si declina il programma) sono infatti ricondotte a 8 leve di policy la cui interpretazione immediata è in termini di allocazione di budget. La sezione conclusiva (§ 5) tira le fila del ragionamento sviluppato sottolineando le potenzialità dello strumento nell’offrire alcune risposte fondamentali al programmatore ed esaltando l’estrema flessibilità dello strumento che consente pertanto una elevata adattabilità a specifici contesti territoriali e differenti politiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.