Il mondo delle PMI è, inoltre, variegato con riferimento alle decisioni che nelle diverse fasi del ciclo di vita dell’impresa devono essere prese, e richiede, quindi, l’impiego di strumenti manageriali adattati di volta in volta agli specifici problemi che si devono affrontare. Critico in particolare è, in tali imprese, il passaggio dall’imprenditorialità a una maggiore managerialità, che è reso difficile da alcune caratteristiche delle PMI, quali: l’accentramento dei processi decisionali nelle mani di una o poche persone e i conseguenti limitati processi di delega, la scarsità di risorse non solo economico- finanziarie, ma anche manageriali, che rende difficile distogliere risorse critiche dalle attività di business, per dedicarle ad attività di coordinamento, pianificazione e controllo, i processi gestionali spesso focalizzati su problematiche operative del day by day, con scarsa attenzione dedicata alla gestione del futuro e alla programmazione, e così via. Purtroppo anche i risultati di ricerche sul campo dimostrano come ancora oggi siano poco diffusi nelle PMI gli strumenti manageriali, in particolare di pianificazione e controllo di gestione, e come spesso la loro introduzione avvenga senza declinarne le caratteristiche coerentemente con le esigenze gestionali della specifica impresa. Il capitolo ha, quindi, l’obiettivo di presentare e condividere il ruolo dei sistemi di controllo di gestione nelle PMI, evidenziandone le modalità di implementazione, i vantaggi e gli aspetti critici della loro introduzione. I principali strumenti di controllo di gestione sono illustrati, evidenziando i fabbisogni informativi e le problematiche gestionali che ciascuno di essi può aiutare ad affrontare, distinguendo tra due diverse categorie di PMI: quelle stabili e quelle in crescita. Le PMI stabili sono imprese giunte a una fase nel loro percorso di sviluppo, che le ha portate ad assestarsi su piccole dimensioni, ma nella quale è importante consolidare i risultati economico-finanziarie e competivi. In queste imprese sono rilevanti gli strumenti a supporto del passaggio dall’imprenditorialità a una maggiore managerialità, volti, in particolare, a mettere in condizione l’imprenditore di disporre di informazioni economiche per decidere con maggior consapevolezza in un contesto a complessità crescente. Le PMI in crescita sono, invece, imprese che stanno affrontando un percorso di sviluppo, a supporto del quale diventa indispensabile dotarsi di strumenti che aiutino ad affrontare una serie di nuove problematiche gestionali, quali: l’acquisizione delle risorse critiche per la crescita, la valutazione della convenienza economica delle alternative strategiche, la gestione delle relazioni con alcuni attori chiave, come gli azionisti, il CdA, la famiglia, i manager esterni; la delega di obiettivi ai manager e la valutazione delle loro performance e così via.

Come impostare un sistema di programmazione e controllo di gestione

SONGINI, LUCREZIA
2008

Abstract

Il mondo delle PMI è, inoltre, variegato con riferimento alle decisioni che nelle diverse fasi del ciclo di vita dell’impresa devono essere prese, e richiede, quindi, l’impiego di strumenti manageriali adattati di volta in volta agli specifici problemi che si devono affrontare. Critico in particolare è, in tali imprese, il passaggio dall’imprenditorialità a una maggiore managerialità, che è reso difficile da alcune caratteristiche delle PMI, quali: l’accentramento dei processi decisionali nelle mani di una o poche persone e i conseguenti limitati processi di delega, la scarsità di risorse non solo economico- finanziarie, ma anche manageriali, che rende difficile distogliere risorse critiche dalle attività di business, per dedicarle ad attività di coordinamento, pianificazione e controllo, i processi gestionali spesso focalizzati su problematiche operative del day by day, con scarsa attenzione dedicata alla gestione del futuro e alla programmazione, e così via. Purtroppo anche i risultati di ricerche sul campo dimostrano come ancora oggi siano poco diffusi nelle PMI gli strumenti manageriali, in particolare di pianificazione e controllo di gestione, e come spesso la loro introduzione avvenga senza declinarne le caratteristiche coerentemente con le esigenze gestionali della specifica impresa. Il capitolo ha, quindi, l’obiettivo di presentare e condividere il ruolo dei sistemi di controllo di gestione nelle PMI, evidenziandone le modalità di implementazione, i vantaggi e gli aspetti critici della loro introduzione. I principali strumenti di controllo di gestione sono illustrati, evidenziando i fabbisogni informativi e le problematiche gestionali che ciascuno di essi può aiutare ad affrontare, distinguendo tra due diverse categorie di PMI: quelle stabili e quelle in crescita. Le PMI stabili sono imprese giunte a una fase nel loro percorso di sviluppo, che le ha portate ad assestarsi su piccole dimensioni, ma nella quale è importante consolidare i risultati economico-finanziarie e competivi. In queste imprese sono rilevanti gli strumenti a supporto del passaggio dall’imprenditorialità a una maggiore managerialità, volti, in particolare, a mettere in condizione l’imprenditore di disporre di informazioni economiche per decidere con maggior consapevolezza in un contesto a complessità crescente. Le PMI in crescita sono, invece, imprese che stanno affrontando un percorso di sviluppo, a supporto del quale diventa indispensabile dotarsi di strumenti che aiutino ad affrontare una serie di nuove problematiche gestionali, quali: l’acquisizione delle risorse critiche per la crescita, la valutazione della convenienza economica delle alternative strategiche, la gestione delle relazioni con alcuni attori chiave, come gli azionisti, il CdA, la famiglia, i manager esterni; la delega di obiettivi ai manager e la valutazione delle loro performance e così via.
2008
9788883639067
P. Preti, M. Puricelli
La guida del Sole 24 Ore alla gestione delle PMI
1
Songini, Lucrezia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11565/3296191
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