La tematica relativa alla mobilità in ambito urbano si è arricchita nell’ultimo decennio di un acceso dibattito, sia a livello scientifico che amministrativo e fra gli operatori economici, riguardante le possibili misure di razionalizzazione della distribuzione delle merci in città. L’OECD definisce la city logistics come “insieme di misure che hanno l’obiettivo di massimizzare il tasso di riempimento dei mezzi e di minimizzare il numero dei veicoli per km e che tentano di rendere la distribuzione delle merci in città maggiormente compatibile con l’ambiente” . È chiaro come la definizione citata prenda atto dell’esistenza di una serie di misure, spesso molto eterogenee tra loro e dal diverso livello di efficacia. La stessa definizione inquadra i due principali obiettivi delle politiche di “city logistics”: • Riduzione dell’inquinamento provocato dal traffico merci in ambito urbano; • Riduzione della congestione del tessuto viario urbano derivante dal traffico merci. È altrettanto evidente come la city logistics abbia per oggetto azioni miranti a modificare le caratteristiche del traffico generato dai veicoli merci, siano essi furgoni, autocarri o (nelle città dove il loro transito è ancora permesso) autotreni/autoarticolati. Anche la definizione di città è abbastanza ampia e deve essere adattata alla realtà urbana dove si intendono sviluppare politiche di razionalizzazione del traffico: le sperimentazioni di city logistics in atto o in studio riguardano infatti sia città di grandi dimensioni, sia soprattutto medie città.
Gli obiettivi della city logistics
VAGHI, CARLO
2007
Abstract
La tematica relativa alla mobilità in ambito urbano si è arricchita nell’ultimo decennio di un acceso dibattito, sia a livello scientifico che amministrativo e fra gli operatori economici, riguardante le possibili misure di razionalizzazione della distribuzione delle merci in città. L’OECD definisce la city logistics come “insieme di misure che hanno l’obiettivo di massimizzare il tasso di riempimento dei mezzi e di minimizzare il numero dei veicoli per km e che tentano di rendere la distribuzione delle merci in città maggiormente compatibile con l’ambiente” . È chiaro come la definizione citata prenda atto dell’esistenza di una serie di misure, spesso molto eterogenee tra loro e dal diverso livello di efficacia. La stessa definizione inquadra i due principali obiettivi delle politiche di “city logistics”: • Riduzione dell’inquinamento provocato dal traffico merci in ambito urbano; • Riduzione della congestione del tessuto viario urbano derivante dal traffico merci. È altrettanto evidente come la city logistics abbia per oggetto azioni miranti a modificare le caratteristiche del traffico generato dai veicoli merci, siano essi furgoni, autocarri o (nelle città dove il loro transito è ancora permesso) autotreni/autoarticolati. Anche la definizione di città è abbastanza ampia e deve essere adattata alla realtà urbana dove si intendono sviluppare politiche di razionalizzazione del traffico: le sperimentazioni di city logistics in atto o in studio riguardano infatti sia città di grandi dimensioni, sia soprattutto medie città.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.