Il saggio si concentra sulle incertezze applicative connesse alla modifica della disciplina del mutamento di mansioni con particolare riferimento alla categoria dirigenziale tradizionalmente priva di una disciplina collettiva che distingue le posizioni professionali per livelli contrattuali. Dopo aver svolto alcune riflessioni introduttive sulla centralità del ruolo assunto dalla contrattazione collettiva in materia di mutamento di mansioni, l’A. rileva l’impossibilità di non considerare la varietà di posizioni, anche gerarchicamente sovraordinate tra loro, che caratterizzano la figura dirigenziale nelle moderne realtà produttive e il connesso pericolo di proporre un’applicazione acritica della disciplina contenuta nell’art. 2103 cod. civ. che si mostrerebbe lesiva della professionalità e della dignità di taluni prestatori di lavoro parte del top-management. Sulla base di queste premesse, l’A. tenta di fornire un’interpretazione della normativa in grado di coniugare l’esigenza di flessibilità organizzativa interna e la tutela della professionalità dei dirigenti, soffermandosi anche sulle decisioni dei tribunali di merito chiamati a pronunciarsi in materia. Proprio l’analisi della giurisprudenza restituirà un quadro composto da motivazioni contraddittorie, solo apparentemente legate al dato legislativo, ma evidentemente influenzate dalla necessità di non mortificare il bene professionalità. La parte finale del saggio si concentra sulla possibilità di ricorrere all’abuso del diritto e alle clausole generali quali strumenti atti a controllare fenomeni di “illiceità indiretta” solo formalmente in linea con lo schema legale. Infine, l’A. si sofferma sul ruolo potenziale della contrattazione collettiva aziendale dei dirigenti e sull’esigenza che il potere contrattuale dei dipendenti di vertice possa essere utilizzato per la delimitazione del perimetro dello ius variandi, alla stregua di quanto accade per la determinazione del corrispettivo della prestazione di lavoro.

Gli incerti limiti allo ius variandi nella categoria dei dirigenti a quasi dieci anni dalla revisione della normativa sulle mansioni

Sonnati, Silvio
2024

Abstract

Il saggio si concentra sulle incertezze applicative connesse alla modifica della disciplina del mutamento di mansioni con particolare riferimento alla categoria dirigenziale tradizionalmente priva di una disciplina collettiva che distingue le posizioni professionali per livelli contrattuali. Dopo aver svolto alcune riflessioni introduttive sulla centralità del ruolo assunto dalla contrattazione collettiva in materia di mutamento di mansioni, l’A. rileva l’impossibilità di non considerare la varietà di posizioni, anche gerarchicamente sovraordinate tra loro, che caratterizzano la figura dirigenziale nelle moderne realtà produttive e il connesso pericolo di proporre un’applicazione acritica della disciplina contenuta nell’art. 2103 cod. civ. che si mostrerebbe lesiva della professionalità e della dignità di taluni prestatori di lavoro parte del top-management. Sulla base di queste premesse, l’A. tenta di fornire un’interpretazione della normativa in grado di coniugare l’esigenza di flessibilità organizzativa interna e la tutela della professionalità dei dirigenti, soffermandosi anche sulle decisioni dei tribunali di merito chiamati a pronunciarsi in materia. Proprio l’analisi della giurisprudenza restituirà un quadro composto da motivazioni contraddittorie, solo apparentemente legate al dato legislativo, ma evidentemente influenzate dalla necessità di non mortificare il bene professionalità. La parte finale del saggio si concentra sulla possibilità di ricorrere all’abuso del diritto e alle clausole generali quali strumenti atti a controllare fenomeni di “illiceità indiretta” solo formalmente in linea con lo schema legale. Infine, l’A. si sofferma sul ruolo potenziale della contrattazione collettiva aziendale dei dirigenti e sull’esigenza che il potere contrattuale dei dipendenti di vertice possa essere utilizzato per la delimitazione del perimetro dello ius variandi, alla stregua di quanto accade per la determinazione del corrispettivo della prestazione di lavoro.
2024
2024
Sonnati, Silvio
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