Il contributo indaga in una prospettiva “diversa” la relazione negoziale tra contratto di lavoro subordinato e patto di non concorrenza valorizzando il nesso di dipendenza funzionale che lega i due contratti arrivando ad ipotizzare l’esistenza di un collegamento contrattuale. Nel saggio, dopo aver brevemente analizzato le prassi applicative di impiego del patto di non concorrenza, viene posto l’accento sul vuoto di tutela a carico del prestatore di lavoro che, vincolato da un accordo ai sensi dell’art. 2125 c.c., venga estromesso dall’impresa a seguito di un licenziamento illegittimo o perché indotto a dimissioni in tronco. In questa prospettiva, l’A. si concentra sull’inadempimento datoriale sotteso alle predette ipotesi di recesso dal rapporto di lavoro e sui possibili rimedi che, stante il rilevato collegamento negoziale, possono rivelarsi utili alla liberazione del lavoratore dalle obbligazioni contenute nell’accordo di non concorrenza.
LICENZIAMENTO ILLEGITTIMO, DIMISSIONI PER GIUSTA CAUSA E PATTO DI NON CONCORRENZA: IL LAVORATORE PUÒ RIAPPROPRIARSI DELLA PIENA LIBERTÀ DI LAVORARE?
SILVIO SONNATI
2020
Abstract
Il contributo indaga in una prospettiva “diversa” la relazione negoziale tra contratto di lavoro subordinato e patto di non concorrenza valorizzando il nesso di dipendenza funzionale che lega i due contratti arrivando ad ipotizzare l’esistenza di un collegamento contrattuale. Nel saggio, dopo aver brevemente analizzato le prassi applicative di impiego del patto di non concorrenza, viene posto l’accento sul vuoto di tutela a carico del prestatore di lavoro che, vincolato da un accordo ai sensi dell’art. 2125 c.c., venga estromesso dall’impresa a seguito di un licenziamento illegittimo o perché indotto a dimissioni in tronco. In questa prospettiva, l’A. si concentra sull’inadempimento datoriale sotteso alle predette ipotesi di recesso dal rapporto di lavoro e sui possibili rimedi che, stante il rilevato collegamento negoziale, possono rivelarsi utili alla liberazione del lavoratore dalle obbligazioni contenute nell’accordo di non concorrenza.
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