Il lavoro analizza una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che ha dichiarato la non violazione dell'equità processuale di un procedimento nel cui ambito era stata utilizzata una prova ottenuta mediante trattamenti inumani e degradanti perpetrati dalla polizia nei confronti del ricorrente (C. EDU, sez. II, sent. 26 gennaio 2021, Zličić c. Serbia), soffermandosi sull'introduzione - nell'ordinamento interno - del comma 2-bis dell'art. 191 c.p.p.
Prova ottenuta attraverso trattamenti inumani o degradanti ed equità processuale
Caneschi, Gaia
2021
Abstract
Il lavoro analizza una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che ha dichiarato la non violazione dell'equità processuale di un procedimento nel cui ambito era stata utilizzata una prova ottenuta mediante trattamenti inumani e degradanti perpetrati dalla polizia nei confronti del ricorrente (C. EDU, sez. II, sent. 26 gennaio 2021, Zličić c. Serbia), soffermandosi sull'introduzione - nell'ordinamento interno - del comma 2-bis dell'art. 191 c.p.p.File in questo prodotto:
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