Le analisi condotte hanno posto l’accento sul contributo dei trasporti ai consumi energetici e sull’importanza di adottare misure dedicate funzionali al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Nell’ottica di poter correlare, pertanto, le considerazioni sulle traiettorie di sviluppo energetico analizzate nel primo capitolo con i cambiamenti del comparto e con possibili interventi, si è ritenuto opportuno dedicare il secondo capitolo all’analisi di dettaglio delle caratteristiche della mobilità, in particolare, europea e nazionale. Nella scelta delle variabili quantitative e qualitative che concorrono a determinare la domanda energetica, si è scelto di approfondire a livello urbano e interurbano il tema della ripartizione modale e delle misure tese a indirizzare le scelte individuali verso forme più sostenibili e dal minor impatto climalterante. Nel contempo, nel secondo capitolo è stata fornita una fotografia storica e attuale del parco veicolare. La descrizione dei fenomeni causali che hanno determinato l’evoluzione della composizione del parco veicolare è stata accompagnata da una riflessione sugli andamenti economici degli ultimi 20 anni, sulla spesa delle famiglie per i trasporti e sul costo economico associato a quello ambientale. Le analisi i confronto del costo dell’auto nelle diverse motorizzazioni (termica ed elettrica), funzionale a valutare i potenziali contraccolpi sul tema dell’accessibilità e dell’esclusione sociale nei trasporti, sono state realizzate tenendo conto non solo del prezzo d’acquisto ma anche di quelli di gestione a lungo termine, nell’intero ciclo di vita (TCO – Total Cost of Ownership). La dettagliata rappresentazione del parco veicolare suddivisa per tipologia di alimentazione e classe di Euro ha consentito di avere una percezione immediata dei livelli attuali di emissione allo “scarico”. Nell’ottica di compiere una valutazione il più possibile completa (basata sull’intero ciclo di vita) e prospettica dei livelli emissivi futuri (al 2030) si è reso necessario approfondire due ulteriori argomenti: da un lato, tenuto conto del progressivo sviluppo che i sistemi di propulsione hanno avuto negli ultimi anni, si è cercato di comprendere, attraverso un’analisi qualitativa, quali saranno le principali tappe di sviluppo tecnologico dei motori e dei sistemi di accumulo dei prossimi anni, dall’altro la semplice lettura dell’impatto climalterante dei diversi sistemi di propulsione “allo scarico” è stata integrata attraverso una valutazione di Life Cycle Assessment (LCA) secondo l'approccio “cradle to grave” (“dalla culla alla tomba”). Tale valutazione consente di stimare le emissioni che un veicolo produce nel suo intero ciclo di vita e quindi anche di calcolare la quantità di C02 che viene emessa durante la fase di realizzazione del veicolo o di generazione dell’energia elettrica. L’analisi sullo sviluppo dei sistemi di propulsione è contenuta nel terzo capitolo. Il quarto è invece dedicato alla valutazione di Life Cycle Assessment dei diversi sistemi di propulsione. Le analisi sul parco circolante, considerate in funzione dell’evoluzione tecnologica e dell’impatto misurato sull’intero ciclo di vita, unite alla descrizione delle caratteristiche della domanda di mobilità, valutati nella prima parte del lavoro, sono stati gli elementi su cui si è fondata l’analisi dei possibili Scenari emissivi contenuti nel quinto capitolo. In particolare, in questa sezione del lavoro, si è cercato di stimare alcune ipotetiche alternative emissive applicate ai trasporti. Per compiere questa valutazione si è fatto ricorso ad una metodologia complessa che tiene conto di una molteplicità di fattori fra cui: l’evoluzione delle scelte individuali di sostituzione del parco, in termini di età e tipologia di propulsione; il miglioramento dei motori e la conseguente riduzione dei livelli emissivi; la ripartizione delle percorrenze scalata in funzione dell’età del parco; le possibili modifiche nella ripartizione modale degli spostamenti derivanti da un incremento di utilizzo del mezzo pubblico o dal processo di digitalizzazione dei trasporti e dalla diffusione di forme di mobilità condivisa sul modello del mobility as a service (MAAS). Da un punto di vista metodologico, si è provveduto in prima battuta a stimare le emissioni che potrebbero prodursi in uno scenario Tendenziale (o di “Programma”) legato all’evolversi dell’innovazione tecnologica sulla base delle indicazioni europee e normative in atto al 2018. Si è successivamente valutata la coerenza dei risultati ottenuti con i programmi di riduzione delle emissioni previsti dall’agenda comunitaria. Sul delta rilevato, sono stati stimati due scenari di progetto tesi a riportare i livelli emissivi nel perimetro degli impegni comunitari. Il primo, definito di “evoluzione tecnologica accelerata”, ha immaginato un’accelerazione “guidata” del processo di sostituzione dei veicoli e un orientamento nelle scelte individuali a vantaggio di modelli meno inquinanti, il secondo, definito di “mobilità sostenibile”, ha immaginato una modifica delle scelte individuali verso forme di mobilità collettiva o condivisa, frutto di un efficientamento o di un’implementazione dei servizi alternativi all’auto privata. Il sesto capitolo ha avuto, infine, l’obiettivo di collegare gli scenari emissivi rilevati nel quinto capitolo con quelli economici e sociali attraverso una lettura degli effetti che i possibili interventi, atti a raggiungere gli obiettivi emissivi previsti, potrebbero avere sull’industria automobilistica; sul mercato del lavoro in termini di riduzione, aumento o riconversione della forza lavoro; sui servizi associati alla mobilità e sulla domanda, (mobilità privata e TPL); sulle entrate fiscali. Merito di questa ultima sezione della ricerca è quello di valutare i possibili contraccolpi che il Paese dovrà affrontare in termini di salvaguardia dei livelli occupazionali o di corretta gestione dei conti pubblici, aspetti non trascurabili sui quali appare necessario ragionare sin da oggi, per prendere decisioni, appunto, “ecorazionali”. Va infine sottolineata la profonda incertezza sul futuro prossimo della transizione energetica, connesso a fattori quali: la particolare combinazione di fonti di energia privilegiate per i trasporti, l’evoluzione delle tecnologie dei motori elettrici e di quelli a combustione interna, le modalità di uso dell’auto, i modelli di mobilità, la poco prevedibile reazione del mercato a tutte le scelte effettuate. Lo studio ci mostra inoltre come la ricerca non abbia ancora raggiunto conclusioni coerenti sulle emissioni di CO2 nel corso del ciclo di vita dei veicoli e sulle soglie di percorrenza chilometriche che oggi per alcuni renderebbero più “conveniente” l’auto elettrica rispetto a quella a combustione. Per questo appare necessario ragionare per scenari, senza pensare di poter individuare un solo “futuro”, e dunque monitorare nel tempo tutti i fenomeni rilevanti al fine di “aggiustare la rotta” man mano che si manifestino variazioni nei diversi parametri chiave nel complesso sistema socioeconomico-tecnologico di cui stiamo trattando.

Per una transizione energetica eco-razionale della mobilità automobilistica. Valutazione del caso italiano

Oliviero Baccelli
Membro del Collaboration Group
2019

Abstract

Le analisi condotte hanno posto l’accento sul contributo dei trasporti ai consumi energetici e sull’importanza di adottare misure dedicate funzionali al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Nell’ottica di poter correlare, pertanto, le considerazioni sulle traiettorie di sviluppo energetico analizzate nel primo capitolo con i cambiamenti del comparto e con possibili interventi, si è ritenuto opportuno dedicare il secondo capitolo all’analisi di dettaglio delle caratteristiche della mobilità, in particolare, europea e nazionale. Nella scelta delle variabili quantitative e qualitative che concorrono a determinare la domanda energetica, si è scelto di approfondire a livello urbano e interurbano il tema della ripartizione modale e delle misure tese a indirizzare le scelte individuali verso forme più sostenibili e dal minor impatto climalterante. Nel contempo, nel secondo capitolo è stata fornita una fotografia storica e attuale del parco veicolare. La descrizione dei fenomeni causali che hanno determinato l’evoluzione della composizione del parco veicolare è stata accompagnata da una riflessione sugli andamenti economici degli ultimi 20 anni, sulla spesa delle famiglie per i trasporti e sul costo economico associato a quello ambientale. Le analisi i confronto del costo dell’auto nelle diverse motorizzazioni (termica ed elettrica), funzionale a valutare i potenziali contraccolpi sul tema dell’accessibilità e dell’esclusione sociale nei trasporti, sono state realizzate tenendo conto non solo del prezzo d’acquisto ma anche di quelli di gestione a lungo termine, nell’intero ciclo di vita (TCO – Total Cost of Ownership). La dettagliata rappresentazione del parco veicolare suddivisa per tipologia di alimentazione e classe di Euro ha consentito di avere una percezione immediata dei livelli attuali di emissione allo “scarico”. Nell’ottica di compiere una valutazione il più possibile completa (basata sull’intero ciclo di vita) e prospettica dei livelli emissivi futuri (al 2030) si è reso necessario approfondire due ulteriori argomenti: da un lato, tenuto conto del progressivo sviluppo che i sistemi di propulsione hanno avuto negli ultimi anni, si è cercato di comprendere, attraverso un’analisi qualitativa, quali saranno le principali tappe di sviluppo tecnologico dei motori e dei sistemi di accumulo dei prossimi anni, dall’altro la semplice lettura dell’impatto climalterante dei diversi sistemi di propulsione “allo scarico” è stata integrata attraverso una valutazione di Life Cycle Assessment (LCA) secondo l'approccio “cradle to grave” (“dalla culla alla tomba”). Tale valutazione consente di stimare le emissioni che un veicolo produce nel suo intero ciclo di vita e quindi anche di calcolare la quantità di C02 che viene emessa durante la fase di realizzazione del veicolo o di generazione dell’energia elettrica. L’analisi sullo sviluppo dei sistemi di propulsione è contenuta nel terzo capitolo. Il quarto è invece dedicato alla valutazione di Life Cycle Assessment dei diversi sistemi di propulsione. Le analisi sul parco circolante, considerate in funzione dell’evoluzione tecnologica e dell’impatto misurato sull’intero ciclo di vita, unite alla descrizione delle caratteristiche della domanda di mobilità, valutati nella prima parte del lavoro, sono stati gli elementi su cui si è fondata l’analisi dei possibili Scenari emissivi contenuti nel quinto capitolo. In particolare, in questa sezione del lavoro, si è cercato di stimare alcune ipotetiche alternative emissive applicate ai trasporti. Per compiere questa valutazione si è fatto ricorso ad una metodologia complessa che tiene conto di una molteplicità di fattori fra cui: l’evoluzione delle scelte individuali di sostituzione del parco, in termini di età e tipologia di propulsione; il miglioramento dei motori e la conseguente riduzione dei livelli emissivi; la ripartizione delle percorrenze scalata in funzione dell’età del parco; le possibili modifiche nella ripartizione modale degli spostamenti derivanti da un incremento di utilizzo del mezzo pubblico o dal processo di digitalizzazione dei trasporti e dalla diffusione di forme di mobilità condivisa sul modello del mobility as a service (MAAS). Da un punto di vista metodologico, si è provveduto in prima battuta a stimare le emissioni che potrebbero prodursi in uno scenario Tendenziale (o di “Programma”) legato all’evolversi dell’innovazione tecnologica sulla base delle indicazioni europee e normative in atto al 2018. Si è successivamente valutata la coerenza dei risultati ottenuti con i programmi di riduzione delle emissioni previsti dall’agenda comunitaria. Sul delta rilevato, sono stati stimati due scenari di progetto tesi a riportare i livelli emissivi nel perimetro degli impegni comunitari. Il primo, definito di “evoluzione tecnologica accelerata”, ha immaginato un’accelerazione “guidata” del processo di sostituzione dei veicoli e un orientamento nelle scelte individuali a vantaggio di modelli meno inquinanti, il secondo, definito di “mobilità sostenibile”, ha immaginato una modifica delle scelte individuali verso forme di mobilità collettiva o condivisa, frutto di un efficientamento o di un’implementazione dei servizi alternativi all’auto privata. Il sesto capitolo ha avuto, infine, l’obiettivo di collegare gli scenari emissivi rilevati nel quinto capitolo con quelli economici e sociali attraverso una lettura degli effetti che i possibili interventi, atti a raggiungere gli obiettivi emissivi previsti, potrebbero avere sull’industria automobilistica; sul mercato del lavoro in termini di riduzione, aumento o riconversione della forza lavoro; sui servizi associati alla mobilità e sulla domanda, (mobilità privata e TPL); sulle entrate fiscali. Merito di questa ultima sezione della ricerca è quello di valutare i possibili contraccolpi che il Paese dovrà affrontare in termini di salvaguardia dei livelli occupazionali o di corretta gestione dei conti pubblici, aspetti non trascurabili sui quali appare necessario ragionare sin da oggi, per prendere decisioni, appunto, “ecorazionali”. Va infine sottolineata la profonda incertezza sul futuro prossimo della transizione energetica, connesso a fattori quali: la particolare combinazione di fonti di energia privilegiate per i trasporti, l’evoluzione delle tecnologie dei motori elettrici e di quelli a combustione interna, le modalità di uso dell’auto, i modelli di mobilità, la poco prevedibile reazione del mercato a tutte le scelte effettuate. Lo studio ci mostra inoltre come la ricerca non abbia ancora raggiunto conclusioni coerenti sulle emissioni di CO2 nel corso del ciclo di vita dei veicoli e sulle soglie di percorrenza chilometriche che oggi per alcuni renderebbero più “conveniente” l’auto elettrica rispetto a quella a combustione. Per questo appare necessario ragionare per scenari, senza pensare di poter individuare un solo “futuro”, e dunque monitorare nel tempo tutti i fenomeni rilevanti al fine di “aggiustare la rotta” man mano che si manifestino variazioni nei diversi parametri chiave nel complesso sistema socioeconomico-tecnologico di cui stiamo trattando.
2019
Baccelli, Oliviero
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