Nell’ultimo decennio numerose politiche e strumenti di hard e soft law sono stati adottati dalle istituzioni europee al fine di favorire la libera circolazione dei dati all’interno del mercato unico, fattore fondamentale nella costruzione di una intelligenza artificiale europea. È in questo contesto che si inserisce anche la recente adozione del Regolamento 2018/1807 sulla libera circolazione dei dati non personali, ritenuto uno degli ultimi tasselli necessari alla creazione di regole giuridiche chiare, complete e prevedibili per il trattamento dei dati e al rafforzamento della competitività dell’industria dell’Unione. Tuttavia, nel tentativo di creare più certezza e di adottare regole specifiche, le istituzioni europee paiono realizzare un quadro regolatorio sempre più complesso, all’interno del quale si rende difficile coordinare i diversi strumenti legislativi e si corre il rischio di instaurare un sistema che presenta poche possibilità di funzionare in concreto. In questo contributo si analizza come il Regolamento 2018/1807 si inserisca all’interno del quadro regolatorio sulla libera circolazione dei dati e si coordini con gli altri strumenti che lo compongono, al fine di individuarne l’effettivo ambito di operatività e operare una prima valutazione sia della sua efficacia nel contribuire alla libera circolazione dei dati, sia dell’efficacia del quadro regolatorio sulla libera circolazione dei dati nel suo complesso.
La libera circolazione dei dati al bivio. Tra tutela dei dati personali e promozione dell’intelligenza artificiale europea
Maria Lillà Montagnani
2019
Abstract
Nell’ultimo decennio numerose politiche e strumenti di hard e soft law sono stati adottati dalle istituzioni europee al fine di favorire la libera circolazione dei dati all’interno del mercato unico, fattore fondamentale nella costruzione di una intelligenza artificiale europea. È in questo contesto che si inserisce anche la recente adozione del Regolamento 2018/1807 sulla libera circolazione dei dati non personali, ritenuto uno degli ultimi tasselli necessari alla creazione di regole giuridiche chiare, complete e prevedibili per il trattamento dei dati e al rafforzamento della competitività dell’industria dell’Unione. Tuttavia, nel tentativo di creare più certezza e di adottare regole specifiche, le istituzioni europee paiono realizzare un quadro regolatorio sempre più complesso, all’interno del quale si rende difficile coordinare i diversi strumenti legislativi e si corre il rischio di instaurare un sistema che presenta poche possibilità di funzionare in concreto. In questo contributo si analizza come il Regolamento 2018/1807 si inserisca all’interno del quadro regolatorio sulla libera circolazione dei dati e si coordini con gli altri strumenti che lo compongono, al fine di individuarne l’effettivo ambito di operatività e operare una prima valutazione sia della sua efficacia nel contribuire alla libera circolazione dei dati, sia dell’efficacia del quadro regolatorio sulla libera circolazione dei dati nel suo complesso.| File | Dimensione | Formato | |
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