Dietro all’apparente semplicità della regola prevista dall’art. 82 c.p. si celano in realtà numerose questioni problematiche che sono fonte di notevoli oscillazioni applicative. L’articolo si propone di fare luce sulle diverse ipotesi di aberratio ictus muovendo dall’idea che la funzione dell’art. 82 c.p. non sia tanto quella di incidere sulla nozione legale del dolo, come generalmente si ritiene, quanto piuttosto — come suggerito dalla stessa collocazione sistematica della norma — quella di regolare una particolare ipotesi di concorso formale tra un reato doloso in danno della vittima designata, e un reato colposo in danno della persona colpita per errore. I due reati, unificati dal legislatore soltanto ai fini della pena, conserverebbero per il resto la loro autonomia, con importanti conseguenze dal punto di vista applicativo. The doctrine of transferred intent under the Italian criminal law (Article 82 of the Italian Criminal Code) is not really as simple as it looks. In fact, there are several questions when it comes to its enforcement. This paper investigates this issue and suggests that such rule goes beyond the mere mental element of the crime (mens rea), as it is generally believed. The doctrine of transferred intent involves a case where two offenses coexist in one criminal conduct: a willful offense attempted against the intended target and a negligent one actually performed against an accidental victim. The two offenses should be taken into account separately but should be considered as a single offense by the law merely in order to define the applicable punishment. This paper discusses the relevant practical consequences of such interpretation.

Questioni in tema di aberratio ictus

Trinchera, Tommaso
2015

Abstract

Dietro all’apparente semplicità della regola prevista dall’art. 82 c.p. si celano in realtà numerose questioni problematiche che sono fonte di notevoli oscillazioni applicative. L’articolo si propone di fare luce sulle diverse ipotesi di aberratio ictus muovendo dall’idea che la funzione dell’art. 82 c.p. non sia tanto quella di incidere sulla nozione legale del dolo, come generalmente si ritiene, quanto piuttosto — come suggerito dalla stessa collocazione sistematica della norma — quella di regolare una particolare ipotesi di concorso formale tra un reato doloso in danno della vittima designata, e un reato colposo in danno della persona colpita per errore. I due reati, unificati dal legislatore soltanto ai fini della pena, conserverebbero per il resto la loro autonomia, con importanti conseguenze dal punto di vista applicativo. The doctrine of transferred intent under the Italian criminal law (Article 82 of the Italian Criminal Code) is not really as simple as it looks. In fact, there are several questions when it comes to its enforcement. This paper investigates this issue and suggests that such rule goes beyond the mere mental element of the crime (mens rea), as it is generally believed. The doctrine of transferred intent involves a case where two offenses coexist in one criminal conduct: a willful offense attempted against the intended target and a negligent one actually performed against an accidental victim. The two offenses should be taken into account separately but should be considered as a single offense by the law merely in order to define the applicable punishment. This paper discusses the relevant practical consequences of such interpretation.
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