A partire dagli anni novanta, l’enorme impulso registrato dalla liberalizzazione del quadro normativo relativo ai flussi di Investimenti Diretti all’Estero (IDE) ha contribuito ad accelerare la crescita di questi ultimi, coinvolgendo in misura sempre maggiore i Paesi in via di sviluppo e le economie in transizione dell’Europa centro-orientale. La progressiva presa di coscienza dei benefici ma anche dei potenziali costi connessi con tale fenomeno non ha mancato di far montare il dibattito su quali dovessero essere le regole nazionali ed internazionali che possano giovare ad uno sviluppo economico duraturo e sostenibile. Verosimilmente, tali regole dovranno, da un lato, liberalizzare e tutelare giuridicamente gli investimenti delle imprese multinazionali, dunque favorire gli IDE, dato il contributo di questi allo sviluppo economico locale; le stesse norme dovranno però al contempo creare le condizioni per cui il Paese destinatario dell’investimento riesca a capitalizzare il più possibile sulla presenze delle imprese multinazionali, senza esporre necessariamente lo stesso ai rischi derivanti da una liberalizzazione non adeguatamente regolata. Il lavoro esplora questa tematica attraverso una analisi degli strumenti di liberalizzazione e tutela giuridica degli investimenti al giorno d’oggi esistenti, verificando empiricamente le modalità della relazione tra questi e gli IDE relativamente al caso dei paesi dell’Europa centro-orientale. Vengono infine tratte alcune conclusioni relativamente agli sviluppi legislativi opportuni in questo ambito.
Gli strumenti di liberalizzazione e tutela giuridica degli investimenti esteri: analisi ed evidenza empirica
ALTOMONTE, CARLO
2000
Abstract
A partire dagli anni novanta, l’enorme impulso registrato dalla liberalizzazione del quadro normativo relativo ai flussi di Investimenti Diretti all’Estero (IDE) ha contribuito ad accelerare la crescita di questi ultimi, coinvolgendo in misura sempre maggiore i Paesi in via di sviluppo e le economie in transizione dell’Europa centro-orientale. La progressiva presa di coscienza dei benefici ma anche dei potenziali costi connessi con tale fenomeno non ha mancato di far montare il dibattito su quali dovessero essere le regole nazionali ed internazionali che possano giovare ad uno sviluppo economico duraturo e sostenibile. Verosimilmente, tali regole dovranno, da un lato, liberalizzare e tutelare giuridicamente gli investimenti delle imprese multinazionali, dunque favorire gli IDE, dato il contributo di questi allo sviluppo economico locale; le stesse norme dovranno però al contempo creare le condizioni per cui il Paese destinatario dell’investimento riesca a capitalizzare il più possibile sulla presenze delle imprese multinazionali, senza esporre necessariamente lo stesso ai rischi derivanti da una liberalizzazione non adeguatamente regolata. Il lavoro esplora questa tematica attraverso una analisi degli strumenti di liberalizzazione e tutela giuridica degli investimenti al giorno d’oggi esistenti, verificando empiricamente le modalità della relazione tra questi e gli IDE relativamente al caso dei paesi dell’Europa centro-orientale. Vengono infine tratte alcune conclusioni relativamente agli sviluppi legislativi opportuni in questo ambito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.