Da al-Qāʿida all’IS: il terrorismo internazionale si è fatto Stato?

L’analisi proposta si focalizza sull’incerta natura del c.d. Stato Islamico, apparso tra le sponde del Tigri e dell’Eufrate. Al di là del nome, che richiama esplicitamente la statualità del nuovo ente, è infatti dubbio se il neo-Califfato di al-Baghdadi possa essere ricondotto ad un ordinamento statuale o debba invece considerarsi una mera organizzazione terroristica di matrice jihadista, benché maggiormente sofisticata rispetto ad altri gruppi dediti a seminare terrore. Al fine di rispondere a questa domanda di ricerca, l’oggetto di studio viene, anzi tutto, sottoposto al classico test dei tre elementi (territorio, popolo e sovranità), la cui compresenza è ritenuta dalla dottrina costituzionalistica essenziale al fine di usare la categoria statuale. Nel ridefinire i singoli elementi secondo l’ottica islamista, le criticità rilevate in questa prima fase dell’indagine ne mettono però in dubbio l’esito. Pertanto, la ricerca assume un approccio maggiormente pragmatico e, focalizzandosi sull’effettiva azione di governo, mira ad appurare la capacità amministrativa della leadership del Califfato sul piano dei fatti. Lo studio si conclude con alcune riflessioni tese a sottolineare l’emergere di un nuovo modello di gestione del potere, escludente e alternativo a quello democratico-occidentale.