Le attuali situazioni di mercato non sembrano favorire il calcolo di un tasso interno di trasferimento dei fondi (Tit) che sia coerente con i principi teorici che dovrebbero governarne la determinazione e allo stesso tempo sappia rappresentare fedelmente costi, benefici e rischi della liquidità. In particolare dopo la crisi, si sono mosse dottrina, società di consulenza e banche individuando, anche sulla base delle indicazioni fornite dalla normativa, tre possibili soluzioni relativamente al Tit: ri-determinazione, correzione, cambiamento delle modalità d’uso. Se la prima linea di intervento ha avuto maggior attenzione da parte della letteratura, la terza appare come la più efficace.
Tasso interno di trasferimento e rischio di liquidità: possibili soluzioni
DI ANTONIO, MARCO;DRAGO, DANILO
2014
Abstract
Le attuali situazioni di mercato non sembrano favorire il calcolo di un tasso interno di trasferimento dei fondi (Tit) che sia coerente con i principi teorici che dovrebbero governarne la determinazione e allo stesso tempo sappia rappresentare fedelmente costi, benefici e rischi della liquidità. In particolare dopo la crisi, si sono mosse dottrina, società di consulenza e banche individuando, anche sulla base delle indicazioni fornite dalla normativa, tre possibili soluzioni relativamente al Tit: ri-determinazione, correzione, cambiamento delle modalità d’uso. Se la prima linea di intervento ha avuto maggior attenzione da parte della letteratura, la terza appare come la più efficace.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.