Quali sono i costi economici delle disuguaglianze di genere? Quali guadagni l’economia e la società trarrebbero da un maggiore coinvolgimento delle donne nel mercato del lavoro e da una attribuzione di pari opportunità salariali e di progressione di carriera? Quali cambiamenti si genererebbero sul mercato del lavoro e nell’economia nel suo complesso se più donne raggiungessero i vertici aziendali? L’obiettivo di questo lavoro è affrontare questi quesiti. La letteratura su womenomics e sui benefici del diversity management all’interno delle aziende rappresenterà il riferimento per le nostre analisi. Ci soffermiamo sulle politiche che possono promuovere la presenza femminile ai vertici delle imprese analizzando in particolare le quote di rappresentanza di genere. Dopo aver studiato i vantaggi e i costi che la letteratura attribuisce a questo strumento, presentiamo l’esperienza dell’Italia che ha introdotto nel 2011 una legge sulle quote di rappresentanza di genere nei consigli di amministrazione. Concludiamo che il raggiungimento di pari opportunità tra uomini e donne non tocca solo la sfera dei diritti, ma è un input per una maggiore crescita: considerare congiuntamente questi aspetti può aiutare a costruire il consenso per mettere questo obiettivo al centro della agenda politica.
La diversità di genere: un valore economico
CASARICO, ALESSANDRA;PROFETA, PAOLA ANTONIA
2014
Abstract
Quali sono i costi economici delle disuguaglianze di genere? Quali guadagni l’economia e la società trarrebbero da un maggiore coinvolgimento delle donne nel mercato del lavoro e da una attribuzione di pari opportunità salariali e di progressione di carriera? Quali cambiamenti si genererebbero sul mercato del lavoro e nell’economia nel suo complesso se più donne raggiungessero i vertici aziendali? L’obiettivo di questo lavoro è affrontare questi quesiti. La letteratura su womenomics e sui benefici del diversity management all’interno delle aziende rappresenterà il riferimento per le nostre analisi. Ci soffermiamo sulle politiche che possono promuovere la presenza femminile ai vertici delle imprese analizzando in particolare le quote di rappresentanza di genere. Dopo aver studiato i vantaggi e i costi che la letteratura attribuisce a questo strumento, presentiamo l’esperienza dell’Italia che ha introdotto nel 2011 una legge sulle quote di rappresentanza di genere nei consigli di amministrazione. Concludiamo che il raggiungimento di pari opportunità tra uomini e donne non tocca solo la sfera dei diritti, ma è un input per una maggiore crescita: considerare congiuntamente questi aspetti può aiutare a costruire il consenso per mettere questo obiettivo al centro della agenda politica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.