L’economia segnala un trend crescente di “reticolarizzazione” delle relazioni tra imprese che urge, peraltro, cambiamenti organizzativi significativi anche nella piccola dimensione d’impresa e il contestuale ripensamento delle proprie strategie di mercato. Tale prospettiva di reticolarizzazione, seppure con modalità proprie della piccola dimensione, risulta pertinente anche per le imprese artigiane. Mentre però le reti di territorio – di cui quelle distrettuali rappresentano una best practice imitata globalmente – hanno sempre funzionato egregiamente, le reti di imprese, strategicamente perseguite per presidiare meglio intere filiere, sono relativamente meno diffuse. L’articolo sviluppa il “contratto di rete” che rappresenta oggi l’evoluzione di un percorso che parte da lontano e costituisce un’occasione storica per aiutare le MPMI a fare il salto culturale e organizzativo che compete loro. Lo strumento si propone infatti come un contratto nuovo molto flessibile, potenzialmente duraturo, a geometria variabile quanto a numerosità dei partner, loro specializzazione e area di attività. Tale modalità aggregativa si offre dunque quale modalità interessante di “crescita per vie esterne”, facilitandone il compito di innovare, presidiare i mercati e, quindi, sostenendone la competitività. Il percorso di analisi preliminare, di identificazione dei partner con cui collaborare e la stesura del programma di rete è sufficientemente complesso e coinvolgente per essere adeguatamente promosso e sostenuto da appropriate politiche regionali che devono perseguire l’obiettivo di innalzarne la qualità e facilitarne la diffusione.

Fare squadra per competere: crescere per vie esterne attraverso il contratto di rete

BRAMANTI, ALBERTO
2013

Abstract

L’economia segnala un trend crescente di “reticolarizzazione” delle relazioni tra imprese che urge, peraltro, cambiamenti organizzativi significativi anche nella piccola dimensione d’impresa e il contestuale ripensamento delle proprie strategie di mercato. Tale prospettiva di reticolarizzazione, seppure con modalità proprie della piccola dimensione, risulta pertinente anche per le imprese artigiane. Mentre però le reti di territorio – di cui quelle distrettuali rappresentano una best practice imitata globalmente – hanno sempre funzionato egregiamente, le reti di imprese, strategicamente perseguite per presidiare meglio intere filiere, sono relativamente meno diffuse. L’articolo sviluppa il “contratto di rete” che rappresenta oggi l’evoluzione di un percorso che parte da lontano e costituisce un’occasione storica per aiutare le MPMI a fare il salto culturale e organizzativo che compete loro. Lo strumento si propone infatti come un contratto nuovo molto flessibile, potenzialmente duraturo, a geometria variabile quanto a numerosità dei partner, loro specializzazione e area di attività. Tale modalità aggregativa si offre dunque quale modalità interessante di “crescita per vie esterne”, facilitandone il compito di innovare, presidiare i mercati e, quindi, sostenendone la competitività. Il percorso di analisi preliminare, di identificazione dei partner con cui collaborare e la stesura del programma di rete è sufficientemente complesso e coinvolgente per essere adeguatamente promosso e sostenuto da appropriate politiche regionali che devono perseguire l’obiettivo di innalzarne la qualità e facilitarne la diffusione.
2013
Bramanti, Alberto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11565/3863103
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