Tra i giuristi del primo Novecento, Angelo Sraffa (1865-1937) occupa una posizione di assoluto rilievo nel panorama italiano e internazionale, non soltanto per gli innovativi studi di diritto societario, fallimentare, della concorrenza e in materia di lavoro, connotati da una particolare sensibilità per i fenomeni economici, ma anche per il forte impegno quale organizzatore di imprese culturali di ampio respiro. Le sue migliori doti di stampo manageriale, sempre sorrette da una vasta e aggiornata cultura storica e letteraria, egli le mette a frutto nei lunghi anni del Rettorato in Bocconi e nella fondazione dell’Università degli Studi di Milano, come pure nella direzione ultratrentennale della Rivista di diritto commerciale e quale direttore di sezione all’Enciclopedia Italiana. Avvocato di successo e professore ordinario di diritto commerciale, amico di Lodovico Mortara, di Alfredo Rocco e di Pietro Bonfante, nel primo Dopoguerra partecipa alle commissioni legislative per la riforma del codice di commercio. Tra diritto e economia, la sua passione civile e il suo magistero scientifico contribuiscono a formare un’intera generazione di ‘allievi’.
Angelo Sraffa. Un 'antiteorico' del diritto
MONTI, ANNAMARIA
2011
Abstract
Tra i giuristi del primo Novecento, Angelo Sraffa (1865-1937) occupa una posizione di assoluto rilievo nel panorama italiano e internazionale, non soltanto per gli innovativi studi di diritto societario, fallimentare, della concorrenza e in materia di lavoro, connotati da una particolare sensibilità per i fenomeni economici, ma anche per il forte impegno quale organizzatore di imprese culturali di ampio respiro. Le sue migliori doti di stampo manageriale, sempre sorrette da una vasta e aggiornata cultura storica e letteraria, egli le mette a frutto nei lunghi anni del Rettorato in Bocconi e nella fondazione dell’Università degli Studi di Milano, come pure nella direzione ultratrentennale della Rivista di diritto commerciale e quale direttore di sezione all’Enciclopedia Italiana. Avvocato di successo e professore ordinario di diritto commerciale, amico di Lodovico Mortara, di Alfredo Rocco e di Pietro Bonfante, nel primo Dopoguerra partecipa alle commissioni legislative per la riforma del codice di commercio. Tra diritto e economia, la sua passione civile e il suo magistero scientifico contribuiscono a formare un’intera generazione di ‘allievi’.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.