l'art. 1668 c.c. prevede che, in presenza di difformità o vizi dell'opera, il committente possa chiedere l'eliminazione degli stessi a spese dell'appalatore (ovvero la riduzione del prezzo) o, qualora i vizi o le difformità siano tali da rendere l'opera del tutto inadatta alla sua destinazione, la risoluzione del contratto. La disposizione non chiarisce, tuttavia, quali siano i rapporti tra i diversi rimedi: in particolare, non viene precisato se l'azione di eliminazione dei vizi e delle diffromità possa essere sostituita con quella di risarcimento del danno. La nota approfondisce, quindi, il tema se sia possibile ottenere con la domanda di risarcimento del danno gli effetti dell'azione di eliminazione dei vizi qualora questa non sia stata proposta.
L'eliminazione dei vizi e delle difformità nell'appalto e il risarcimento del danno
BERTINO, LORENZO
2005
Abstract
l'art. 1668 c.c. prevede che, in presenza di difformità o vizi dell'opera, il committente possa chiedere l'eliminazione degli stessi a spese dell'appalatore (ovvero la riduzione del prezzo) o, qualora i vizi o le difformità siano tali da rendere l'opera del tutto inadatta alla sua destinazione, la risoluzione del contratto. La disposizione non chiarisce, tuttavia, quali siano i rapporti tra i diversi rimedi: in particolare, non viene precisato se l'azione di eliminazione dei vizi e delle diffromità possa essere sostituita con quella di risarcimento del danno. La nota approfondisce, quindi, il tema se sia possibile ottenere con la domanda di risarcimento del danno gli effetti dell'azione di eliminazione dei vizi qualora questa non sia stata proposta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.