Il libro analizza le catastrofi che colpirono l’Italia all’inizio dell’Età moderna (1494-1629), nelle loro conseguenze demografiche ed economiche in primo luogo, ma anche sociali, psicologiche e culturali. Propone quindi un’interpretazione complessiva degli effetti delle calamità che porta a sottolineare non tanto i fattori di distruzione (di uomini, mezzi, capitale) quanto quelli di redistristibuzione, tra individui e tra specifici gruppi umani, delle grandi crisi del passato: peraltro, sotto tale profilo, non troppo differenti da quelle contemporanee. Il volume conclude che le devastazioni causate dai 'Cavalieri dell’Apocalisse' (peste, guerra, carestia) nel Cinquecento italiano furono assai meno severe di quanto comunemente non si ritenga. Propone quindi una sensibile revisione del trend demografico ed economico delle economie della penisola nel corso dell'età moderna, contestando la tesi della 'estate di San Martino' proposta a suo tempo da Carlo M. Cipolla e suggerendo che il vero punto di svolta sia segnato solo dalle grandi pandemie di peste del Seicento.
Il Grand Tour dei Cavalieri dell’Apocalisse. L'Italia del 'lungo Cinquecento' (1494-1629)
ALFANI, GUIDO
2010
Abstract
Il libro analizza le catastrofi che colpirono l’Italia all’inizio dell’Età moderna (1494-1629), nelle loro conseguenze demografiche ed economiche in primo luogo, ma anche sociali, psicologiche e culturali. Propone quindi un’interpretazione complessiva degli effetti delle calamità che porta a sottolineare non tanto i fattori di distruzione (di uomini, mezzi, capitale) quanto quelli di redistristibuzione, tra individui e tra specifici gruppi umani, delle grandi crisi del passato: peraltro, sotto tale profilo, non troppo differenti da quelle contemporanee. Il volume conclude che le devastazioni causate dai 'Cavalieri dell’Apocalisse' (peste, guerra, carestia) nel Cinquecento italiano furono assai meno severe di quanto comunemente non si ritenga. Propone quindi una sensibile revisione del trend demografico ed economico delle economie della penisola nel corso dell'età moderna, contestando la tesi della 'estate di San Martino' proposta a suo tempo da Carlo M. Cipolla e suggerendo che il vero punto di svolta sia segnato solo dalle grandi pandemie di peste del Seicento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.