Il lavoro offre un'ampia disamina dei sistemi di tutela dei creditori previsti dal diritto societario. In particolare l'attenzione è rivolta alle distribuzioni ai soci (in qulasiasi forma attuate) che cosituiscono un'operazione potenzialmente dannosa per i creditori, qualora i soci decidano di ripartire tra di essi aliquote del patrimonio sociale necessarie alla soddisfazione dei debiti della società. Dopo aver inquadrato dal punto di vista giuridico ed economico la disciplina delle distribuzioni ai soci nel contesto del più ampio sistema di protezione dei creditori previsto dal legislatore societario, si esaminano le vigenti norme sul capitale sociale e se ne evidenziano i pregi e i limiti, tenendo diffusamente conto del dibattito in corso a livello europeo e internazionale. Sulla base delle molteplici argomentazioni svolte e di una dettagliata analisi degli ordinamenti comunitari e di quello statunitense si ravvisa la necessità di affiancare ai limiti alle distribuzioni basati sulle evidenze contabili un ulteriore test di solviblità, basato su una prognosi ad opera degli amministratori del futuro andamento dei flussi di cassa e di reddito. Dopo aver evidenziato i pregi di tale impostazione, nell'ultima parte del volume si illustrano gli effetti dell'introduzione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS) sulla determinazione degli utili distribuibili ai soci. Mediante un'analitica disamina delle più significative differenze esistenti tra i principi contabili internazionali e quelli nazionali si dimostra che l'adozione degli IAS/IFRS conduce, di regola, a un aumento del quantum distribuibile ai soci e rende meno stringenti i limiti alle distribuzioni basati sulle evidenze contabili. Quest'ultima circostanza conferma la necessità di affiancare al balance sheet test un solvency test legato alla dimensione reddituale e finanziaria della società
Distribuzioni ai soci e tutela dei creditori. L'effetto degli ias/ifrs
STRAMPELLI, GIOVANNI
2009
Abstract
Il lavoro offre un'ampia disamina dei sistemi di tutela dei creditori previsti dal diritto societario. In particolare l'attenzione è rivolta alle distribuzioni ai soci (in qulasiasi forma attuate) che cosituiscono un'operazione potenzialmente dannosa per i creditori, qualora i soci decidano di ripartire tra di essi aliquote del patrimonio sociale necessarie alla soddisfazione dei debiti della società. Dopo aver inquadrato dal punto di vista giuridico ed economico la disciplina delle distribuzioni ai soci nel contesto del più ampio sistema di protezione dei creditori previsto dal legislatore societario, si esaminano le vigenti norme sul capitale sociale e se ne evidenziano i pregi e i limiti, tenendo diffusamente conto del dibattito in corso a livello europeo e internazionale. Sulla base delle molteplici argomentazioni svolte e di una dettagliata analisi degli ordinamenti comunitari e di quello statunitense si ravvisa la necessità di affiancare ai limiti alle distribuzioni basati sulle evidenze contabili un ulteriore test di solviblità, basato su una prognosi ad opera degli amministratori del futuro andamento dei flussi di cassa e di reddito. Dopo aver evidenziato i pregi di tale impostazione, nell'ultima parte del volume si illustrano gli effetti dell'introduzione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS) sulla determinazione degli utili distribuibili ai soci. Mediante un'analitica disamina delle più significative differenze esistenti tra i principi contabili internazionali e quelli nazionali si dimostra che l'adozione degli IAS/IFRS conduce, di regola, a un aumento del quantum distribuibile ai soci e rende meno stringenti i limiti alle distribuzioni basati sulle evidenze contabili. Quest'ultima circostanza conferma la necessità di affiancare al balance sheet test un solvency test legato alla dimensione reddituale e finanziaria della societàI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.