Le enormi difficoltà in cui versa il sistema punitivo nel nostro paese impongono una riflessione sulla disciplina delle sanzioni e sulla loro applicazione concreta. Il volume esamina la disciplina della pena pecuniaria in relazione a tre snodi essenziali: nella previsione astratta, nell’applicazione giudiziale e nell’esecuzione. L’Autrice offre una ricostruzione della prassi in tema di multa e ammenda, sulla base dei dati forniti dalle statistiche giudiziarie penali. Dalla ricerca emergono, con impressionante evidenza, i limiti, le lacune, i profili di incostituzionalità della disciplina di questo tipo di sanzione penale e la sua pressoché totale ineffettività. La comparazione con altri ordinamenti (in particolare tedesco e inglese) offre lo spunto per delineare le linee di una possibile riforma, che tenga conto, soprattutto, dell’esigenza di certezza ed efficacia. Solo a condizione di una riforma radicale della pena pecuniaria e degli istituti ad essa connessi (come, ad esempio, la sospensione condizionale), sarà possibile procedere in futuro ad una sua valorizzazione come strumento sanzionatorio alternativo alla detenzione per le pene di media e breve durata, che si rivelerebbe particolarmente utile in specifici settori, primo fra tutti quello della criminalità economica.
Pena pecuniaria. Disciplina, prassi e prospettive di riforma
MIEDICO, MELISSA
2008
Abstract
Le enormi difficoltà in cui versa il sistema punitivo nel nostro paese impongono una riflessione sulla disciplina delle sanzioni e sulla loro applicazione concreta. Il volume esamina la disciplina della pena pecuniaria in relazione a tre snodi essenziali: nella previsione astratta, nell’applicazione giudiziale e nell’esecuzione. L’Autrice offre una ricostruzione della prassi in tema di multa e ammenda, sulla base dei dati forniti dalle statistiche giudiziarie penali. Dalla ricerca emergono, con impressionante evidenza, i limiti, le lacune, i profili di incostituzionalità della disciplina di questo tipo di sanzione penale e la sua pressoché totale ineffettività. La comparazione con altri ordinamenti (in particolare tedesco e inglese) offre lo spunto per delineare le linee di una possibile riforma, che tenga conto, soprattutto, dell’esigenza di certezza ed efficacia. Solo a condizione di una riforma radicale della pena pecuniaria e degli istituti ad essa connessi (come, ad esempio, la sospensione condizionale), sarà possibile procedere in futuro ad una sua valorizzazione come strumento sanzionatorio alternativo alla detenzione per le pene di media e breve durata, che si rivelerebbe particolarmente utile in specifici settori, primo fra tutti quello della criminalità economica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.