I testi raccolti in questo volume esplorano il tema dell’uso del diritto straniero da parte dei giudici costituzionali e più in genere delle magistrature supreme di una serie di ordinamenti. Il fenomeno analizzato non è di per sé recentissimo, ma ha conosciuto nell’ultimo decennio una crescita esponenziale, a seguito della convergenza di un certo numero di fattori, indubbiamente riconducibili alla fine della logica dei blocchi ed all’insieme di fenomeni sinteticamente denominato globalizzazione. L’apertura dei sistemi costituzionali a concetti ed istituti provenienti da altri ordinamenti ed il loro utilizzo soprattutto in sede giurisprudenziale hanno inaugurato una stagione senza precedenti di applicazione del metodo comparatistico, di cui si cerca di analizzare l’evoluzione, i risultati, la direzione complessiva. Alcuni di tali sistemi hanno messo a frutto proprie caratteristiche genetiche, intrinsecamente orientate all’assimilazione di elementi di esperienze straniere; altri, tradizionalmente refrattari alla recezione di suggestioni di derivazione esterna, hanno invece riscoperto l’esigenza di mutuare da dati di provenienza comparata o internazionale qualche ausilio a scelte particolarmente difficili, in specie sul terreno dei diritti fondamentali, dell’articolazione territoriale del potere statuale, del funzionamento della forma di governo. Si inizia così ad evidenziare come il costituzionalismo offra ancora spazi molto ampi alla circolazione delle tecniche di bilanciamento dei valori e dei principi, pur in contesti continentali ancora lontani dal recepire il modello federale.
Corti nazionali e Corti europee
FERRARI, GIUSEPPE FRANCO
2006
Abstract
I testi raccolti in questo volume esplorano il tema dell’uso del diritto straniero da parte dei giudici costituzionali e più in genere delle magistrature supreme di una serie di ordinamenti. Il fenomeno analizzato non è di per sé recentissimo, ma ha conosciuto nell’ultimo decennio una crescita esponenziale, a seguito della convergenza di un certo numero di fattori, indubbiamente riconducibili alla fine della logica dei blocchi ed all’insieme di fenomeni sinteticamente denominato globalizzazione. L’apertura dei sistemi costituzionali a concetti ed istituti provenienti da altri ordinamenti ed il loro utilizzo soprattutto in sede giurisprudenziale hanno inaugurato una stagione senza precedenti di applicazione del metodo comparatistico, di cui si cerca di analizzare l’evoluzione, i risultati, la direzione complessiva. Alcuni di tali sistemi hanno messo a frutto proprie caratteristiche genetiche, intrinsecamente orientate all’assimilazione di elementi di esperienze straniere; altri, tradizionalmente refrattari alla recezione di suggestioni di derivazione esterna, hanno invece riscoperto l’esigenza di mutuare da dati di provenienza comparata o internazionale qualche ausilio a scelte particolarmente difficili, in specie sul terreno dei diritti fondamentali, dell’articolazione territoriale del potere statuale, del funzionamento della forma di governo. Si inizia così ad evidenziare come il costituzionalismo offra ancora spazi molto ampi alla circolazione delle tecniche di bilanciamento dei valori e dei principi, pur in contesti continentali ancora lontani dal recepire il modello federale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.