Le politiche regionali emergenti nel settore sociosanitario e le strategie di adattamento dei grandi produttori

Nel settore sociosanitario il sistema di produzione è largamente esternalizzato ad una moltitudine di soggetti di diversa dimensione e natura sui quali ricadono alcune questioni critiche per la tenuta del comparto. La ricerca condotta, attraverso questionari qualitativi e focus group di discussione con un campione di 14 aziende individuate come key players del settore, ha l???obiettivo di indagare il punto di vista dei produttori circa le dinamiche in atto e di comprendere le strategie di risposta aziendali. Emerge che le aziende hanno vissuto dal 2011 a oggi una forte pressione sui budget determinata da una generale contrazione dei trasferimenti pubblici e accompagnata da una intensificazione dei bisogni assistenziali degli utenti, in particolar modo nel segmento non autosufficienza. A parità di rette e volumi erogati, le aziende hanno affrontato l???aumento della intensità assistenziale richiesta, trainato da trend epidemiologici di aumento delle patologie (multi)-croniche e dal ritardo con cui le famiglie ricoverano i cari per contenere le spese. In aggiunta, la committenza pubblica ha aumentato i controlli formali su appropriatezza e standard erogati, con una stretta sui criteri di ingresso, sulla liste di attesa e sui sistemi tariffari, contribuendo a definire un mix di pazienti dal peso assistenziale medio significativamente più elevato che in passato. Il disposto combinato di questi fenomeni ha ingessato l???operato delle aziende, bloccando le politiche di crescita, impedendo l???innovazione e obbligando i produttori a lavorare al margine dell???equilibrio economico. Dai questionari emerge infatti che per tutte le intervistate la strategia aziendale dal 2011 a oggi si è concentrata sull???efficienza dei processi interni e sul contenimento dei costi. Solo poche hanno modificato il modello di business, rimodulando l???offerta o immaginando segmenti alternativi. Esaurite le possibilità sul fronte dell'efficienza, come potranno le aziende continuare ad operare nel settore? Quale ruolo può assumere in questo contesto il settore pubblico monopsonista?