La sfida della valutazione investe la capacità di mediazione e di sintesi fra istanze molto differenti che convergono tutte sul processo di valutazione delle controparti. Da un lato, il rigore e le esigenze di misurazione indotte dal sistema di risk management richiedono la produzione di giudizi di rating oggettivi e completi. Ciò inevitabilmente si basa sull???informativa pubblica e sui dati oggettivi disponibili. Dall???altro, la presenza di relazioni di medio termine e di informazioni riservate che emergono nella relazione stessa richiede una valorizzazione per giungere a un giudizio creditizio più articolato. Questo non significa affatto abbassare il rigore e la severità del giudizio ma integrare informazioni difficilmente catalogabili e censibili in un contesto oggettivo. In questo ambito, l???ulteriore sfida è costituita dalla ???diversità??? di soggetti da valutare, per effetto del loro stadio del ciclo di vita o del settore di appartenenza. Esempi al riguardo sono rappresentati dai casi di seed e di start-up, piuttosto che dalle aziende che operano in settori innovativi ??? perciò privi di benchmark valutativi ??? o in settori tradizionali ma con limitate informazioni oggettive (per esempio il settore agricolo o quello delle cooperative sociali). La valutazione degli intangibles rientra in questa sfida sotto due aspetti differenti. Da un lato, il numero di aziende che fanno leva su componenti immateriali specifiche, come brevetti, licenze e marchi, tende ad avere una rilevanza maggiore in settori estremamente variegati, come quello della farmaceutica, del biomedicale oppure del fashion and luxury. Dall???altro, la componente intangibile in senso lato, quale il patrimonio di conoscenza e di relazioni di clientela dell???impresa, costituisce una variabile determinante per la comprensione del valore e della sostenibilità nel tempo del business dell???impresa medesima. In settori nuovi, come quello dell???e-commerce e dei business strutturati secondo una logica web, è nel contempo essenziale ma estremamente ambiziosa e difficile.

La sfida della valutazione degli intangibles per le banche

CASELLI, STEFANO
2014

Abstract

La sfida della valutazione investe la capacità di mediazione e di sintesi fra istanze molto differenti che convergono tutte sul processo di valutazione delle controparti. Da un lato, il rigore e le esigenze di misurazione indotte dal sistema di risk management richiedono la produzione di giudizi di rating oggettivi e completi. Ciò inevitabilmente si basa sull???informativa pubblica e sui dati oggettivi disponibili. Dall???altro, la presenza di relazioni di medio termine e di informazioni riservate che emergono nella relazione stessa richiede una valorizzazione per giungere a un giudizio creditizio più articolato. Questo non significa affatto abbassare il rigore e la severità del giudizio ma integrare informazioni difficilmente catalogabili e censibili in un contesto oggettivo. In questo ambito, l???ulteriore sfida è costituita dalla ???diversità??? di soggetti da valutare, per effetto del loro stadio del ciclo di vita o del settore di appartenenza. Esempi al riguardo sono rappresentati dai casi di seed e di start-up, piuttosto che dalle aziende che operano in settori innovativi ??? perciò privi di benchmark valutativi ??? o in settori tradizionali ma con limitate informazioni oggettive (per esempio il settore agricolo o quello delle cooperative sociali). La valutazione degli intangibles rientra in questa sfida sotto due aspetti differenti. Da un lato, il numero di aziende che fanno leva su componenti immateriali specifiche, come brevetti, licenze e marchi, tende ad avere una rilevanza maggiore in settori estremamente variegati, come quello della farmaceutica, del biomedicale oppure del fashion and luxury. Dall???altro, la componente intangibile in senso lato, quale il patrimonio di conoscenza e di relazioni di clientela dell???impresa, costituisce una variabile determinante per la comprensione del valore e della sostenibilità nel tempo del business dell???impresa medesima. In settori nuovi, come quello dell???e-commerce e dei business strutturati secondo una logica web, è nel contempo essenziale ma estremamente ambiziosa e difficile.
2014
Caselli, Stefano
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