Mentre l’interpretazione restrittiva è giustificata quando lex magis dixit quam voluit, quella estensiva è giustificata quando lex minus dixit quam voluit. Ma l’interpretazione estensiva è in tensione con il divieto di ragionamento analogico in sede penale, data l’incertezza della loro distinzione. C’è un modo di distinguere queste due tecniche argomentative non solo in teoria ma anche in pratica? L’articolo se ne occupa considerando un recente caso italiano, il caso di Radio Vaticana (nel quale la Corte di Cassazione ha sostenuto di avere argomentato per interpretazione estensiva e non per analogia), e propone di tracciare la differenza fra le due tecniche in base al principio di tolleranza semantica e alla sua struttura inferenziale nel contesto del ragionamento giuridico.
Sulla distinzione tra analogia e interpretazione estensiva nel ragionamento giuridico
CANALE, DAMIANO;TUZET, GIOVANNI
2014
Abstract
Mentre l’interpretazione restrittiva è giustificata quando lex magis dixit quam voluit, quella estensiva è giustificata quando lex minus dixit quam voluit. Ma l’interpretazione estensiva è in tensione con il divieto di ragionamento analogico in sede penale, data l’incertezza della loro distinzione. C’è un modo di distinguere queste due tecniche argomentative non solo in teoria ma anche in pratica? L’articolo se ne occupa considerando un recente caso italiano, il caso di Radio Vaticana (nel quale la Corte di Cassazione ha sostenuto di avere argomentato per interpretazione estensiva e non per analogia), e propone di tracciare la differenza fra le due tecniche in base al principio di tolleranza semantica e alla sua struttura inferenziale nel contesto del ragionamento giuridico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.